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Manifestanti tentano irruzione nel Parlamento della Georgia, rinviato l’esame della legge

Il Parlamento georgiano riprenderà il dibattito della legge sugli ‘agenti stranieri’, approvata ieri in prima lettura, solo tra “alcuni mesi”, quando avrà ottenuto il parere della Commissione di Venezia del Consiglio d’Europa, a cui ha inviato la normativa. La decisione, annunciata dal presidente del partito governativo Sogno Georgiano, Irakli Kobakhidze, arriva al termine di durissime manifestazioni culminate con lo sfondamento delle barriere di ferro all’ingresso del parlamento e il tentativo dei manifestanti di entrare nel cortile del palazzo”, riportato dall’agenzia russa Ria Novosti e dalla tv Rustavi 2. I manifestanti, secondo la stampa sono stati respinti con l’uso di cannoni ad acqua. Il ministero dell’Interno georgiano ha reso noto che durante gli scontri di ieri sera sono stati arrestati 66 manifestanti e 50 agenti di polizia sono rimasti feriti.

Manifestazioni e scontri in Georgia contro la controversa legge sugli’ agenti stranieri’

La presidente della Georgia, Salome Zurabishvili, da New York, dove è attualmente in visita, ha sostenuto la protesta. “Mi rivolgo a voi che rappresentate la Georgia libera”, riporta l’Ukrainska Pravda, “la Georgia che vede il suo futuro in Europa e non permetterà a nessuno di privarla di questo futuro”, ha sottolineato la presidente, precisando che il suo paese non ha bisogno del disegno di legge sugli “agenti stranieri” e promettendo di porre il veto. Il parlamento di Tbilisi ha però la possibilità di annullare il veto presidenziale, come ha fatto l’anno scorso sulla cosiddetta legge sulle intercettazioni, che era stata criticata dall’Unione Europea e dagli attivisti per i diritti umani.

Giudizio negativo sulla legge anche dall’Europa. “Il parlamento georgiano ha adottato in prima lettura la nuova legge sulla trasparenza dell’influenza straniera. Si tratta di uno sviluppo molto negativo per la Georgia e la sua gente”, ha detto l’Alto rappresentante Ue Josep Borrell in una nota. “La legge nella sua forma attuale rischia di avere un effetto dissuasivo sulla società civile e sulle organizzazioni dei media, con conseguenze negative per i molti georgiani che beneficiano del loro lavoro. Questa legge è incompatibile con i valori e gli standard dell’Ue – prosegue Borrell – Va contro l’obiettivo dichiarato della Georgia di aderire all’Unione europea, sostenuto da un’ampia maggioranza di cittadini georgiani. La sua adozione definitiva potrebbe avere gravi ripercussioni sulle nostre relazioni”. “L’Unione europea esorta la Georgia a mantenere il suo impegno a favore della promozione della democrazia, dello Stato di diritto e dei diritti umani e ricorda il diritto delle persone a una protesta pacifica”, conclude la nota.

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