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CeDAC: “Family” di Gipo Gurrado

CeDAC: “Family” di Gipo Gurrado

CeDAC: “Family” di Gipo Gurrado, Sbarca nell’Isola sotto le insegne del CeDAC Sardegna “Family / A Modern Musical Comedy” di Gipo Gurrado, che firma libretto, testi, musiche e regia di uno spettacolo originale, divertente e coinvolgente sul rapporto tra genitori e figli e sui legami di sangue e d’affetto in cartellone martedì 27 febbraio alle 20.30 al Teatro TsE di Cagliari per “Il Terzo Occhio” / Rassegna Multidisciplinare delle Nuove Creatività, e ancora mercoledì 28 febbraio alle 21 al Teatro Civico “Gavì Ballero” di Alghero e giovedì 29 febbraio alle 20.30 al Teatro Bocheteatro di Nuoro per la Stagione 2023-2024 de La Grande Prosa. Uno sguardo ironico e disincantato sulla realtà con la pièce che ricostruisce le dinamiche di un incontro in cui emergono i caratteri dei vari personaggi e la complessità delle relazioni, mentre si misura lo scorrere del tempo, sempre troppo breve per riuscire a prendersi cura delle emozioni e prestare attenzione a chi ci sta vicino.

Sotto i riflettori otto giovani interpreti – Andrea Lietti, Giovanni Longhin, Ilaria Longo, Nicola Lorusso,Roberto Marinelli, Marco Rizzo, Elena Scalet e Paola Tintinelli – che cantano, recitano e ballano nello stile di una moderna commedia musicale, costruita come un racconto per quadri, sulle mutazioni all’interno di un nucleo familiare. “Family”, il nuovo musical d’autore scritto e diretto da Gipo Gurrado, con coreografie e movimenti scenici a cura di Maja Delak, scene e costumi di Marina Conti, responsabile tecnica Ornella Banfi, audio di Stefano Giungato Hindie Hub (produzione Elsinor / Centro di Produzione Teatrale), attinge alla grande tradizione cantautorale italiana, con rimandi ad artisti come Giorgio Gaber, Enzo Jannacci e Lucio Dalla, in una drammaturgia che intreccia musica e parole.

Uno sguardo ironico e disincantato sulla sfera degli affetti e sulle relazioni umane nel terzo millennio con “Family / A Modern Musical Comedy” con libretto, testi, musiche e regia del compositore Gipo Gurrado (produzione Elsinor / Centro di Produzione Teatrale, con il contributo di NEXT-Laboratorio delle Idee) in cartellone martedì 27 febbraio alle 20.30 al Teatro TsE in via Quintino Sella a Cagliari per “Il Terzo Occhio” / Rassegna Multidisciplinare delle Nuove Creatività, e ancora mercoledì 28 febbraio alle 21 al Teatro Civico “Gavì Ballero” di Alghero e giovedì 29 febbraio alle 20.30 al Teatro Bocheteatro di Nuoro sotto le insegne della Stagione 2023-2024 de La Grande Prosa organizzata dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna con il patrocinio e il sostegno del MiC / Ministero della Cultura, della Regione Sardegna e dei Comuni aderenti al Circuito e con il contributo della Fondazione di Sardegna.

Una raffinata commedia musicale con la cifra originale di Gipo Gurrado, artista eclettico, musicista, compositore e sound designer, autore di musiche di scena e colonne sonore per il cinema, che prosegue nel suo «personale attraversamento in parole e musica delle nevrosi e disfunzionalità del mondo di oggi» cimentandosi, dopo il “bestiario” di “Supermarket”, con un “ritratto di famiglia” in cui affiorano le complesse dinamiche del rapporto tra genitori e figli, come tra fratelli e sorelle e all’interno di una coppia, fotografando le trasformazioni individuali e ma anche i sentimenti e i pensieri, le azioni e le reazioni in un microcosmo domestico. “Family” – intrigante e coinvolgente musical d’autore ideato, scritto e diretto da Gipo Gurrado, con coreografie e movimenti scenici a cura di Maja Delak, scene e costumi di Marina Conti, responsabile tecnica Ornella Banfi, audio a cura di Stefano Giungato Hindie Hub – affronta un tema delicato e complesso come quello della famiglia, nucleo fondante della società, in cui si pongono le basi dell’educazione e si forgia la personalità individuale anche in rapporto con il mondo degli adulti.

Sotto i riflettori otto giovani interpreti – Andrea Lietti, Giovanni Longhin, Ilaria Longo, Nicola Lorusso, Roberto Marinelli, Marco Rizzo, Elena Scalet e Paola Tintinelli – che cantano, recitano e ballano, prestando corpo e voce ai personaggi e mettendo l’accento sui caratteri e sugli atteggiamenti, sulle fragilità e sulle affinità e le differenze, a volte solo apparenti, a volte radicali e profonde, da cui nascono incomprensioni e amarezze. “Family” è un avvincente e a tratti spiazzante racconto per quadri, con una drammaturgia dove si alternano monologhi in forma di canzone, dialoghi e discussioni in cui i protagonisti si rivelano, mettendosi idealmente a nudo e lasciando affiorare ricordi e rimpianti, idee e emozioni nella dimensione conviviale e quasi informale di una riunione tra parenti, mentre sullo sfondo, oltre alla presenza ingombrante di un televisore, una sorta di voce narrante misura il tempo delle loro vite. Una giovane coppia, invitata dalla madre di lei, si riunisce al padre e ai fratelli della ragazza in attesa di conoscere una notizia che potrebbe influire sul futuro di tutti: si respira un’atmosfera piccolo borghese, tra rigorose regole e convenzioni sociali e imprescindibili status symbol, nella celebrazione di un rito, un pranzo di famiglia, durante il quale tra le affermazioni e le domande di una conversazione apparentemente neutra emergono le tracce di antichi segreti e memorie del passato.

Nella pièce viene alla luce lo stato d’animo, insieme ai timori e alle aspettative, di ciascun personaggio mentre, tra monologhi in musica e scene corali, assumono contorni sempre più chiari e definiti le ragioni di quell’incontro forse decisivo e si avvicina il momento cruciale della “confessione” o meglio della scoperta della verità. “Family” in fondo narra la storia di «una famiglia come tante altre: il plot scarno ed essenziale verte su un gruppo di persone che vive, cambia e invecchia sul filo di un legame unico e inesorabile», con cui tutti i personaggi, volenti o nolenti, devono fare i conti, perché quel microcosmo rappresenta il luogo reale e simbolico dove le diverse generazioni hanno condiviso l’aria e lo spazio, gli adulti hanno preso coscienza di sé e i più giovani sono cresciuti, tra le prime esperienze e le prime delusioni. «Fin qui nulla di nuovo» – si legge nella presentazione – «se non fosse per un inedito e insospettabile angolo d’osservazione, accogliente e morbido, che offre l’occasione per avere, almeno per una volta, uno sguardo libero, candido e disincantato sulla famiglia e sui suoi componenti».

Sul piano stilistico, la canzoni e le musiche fanno riferimento alla grande tradizione cantautorale italiana e a artisti come Giorgio Gaber, Enzo Jannacci e Lucio Dalla, che hanno lasciato un’impronta indelebile e influenzato l’immaginario collettivo trasfigurando in ballads, spesso vere e proprie poesie in musica, passioni personali e questioni sociali, restituendo un vivido affresco – tra parole e note – del Belpaese. Nel creare le sue canzoni in chiave di monologo, Gipo Gurrado, già autore e regista di “Supermarket”, “Piombo” e “Modì”, attinge al ricco e variegato repertorio degli chansonniers per esprimere il punto di vista ma anche il temperamento dei personaggi, affinché la melodia diventi parte della scrittura drammaturgica, così come l’azione dal registro quasi naturalistico approdi a quello straniante di una coreografia, senza interrompere il filo della narrazione ma arricchendo di nuovi significati, grazie alla forza evocativa del canto e della danza, l’evoluzione della storia, non senza un pizzico di suspense, nell’attesa di sapere come andrà a finire… per una riflessione «sulla condizione dell’uomo nei tempi moderni».

Un tema importante, e spesso centrale nella letteratura e nell’arte: «Ci sono tantissimi spettacoli teatrali che parlano della famiglia. E altrettanti romanzi. Per non parlare di film: una marea. E comunque anche un sacco di racconti brevi e, a contarle, chissà quante poesie. Inoltre, saranno sicuramente centinaia gli aforismi e migliaia le canzoni. Tutte con al centro una famiglia» – sottolinea Gipo Gurrado –. «E dietro ognuna di queste opere c’è sicuramente un autore convinto di aver aggiunto un tassello importante per comprendere le dinamiche e i meccanismi di questo fondamentale nucleo sociale. Non è questo il mio caso. Sul più bello io sono uscito col cane».   

IL TERZO OCCHIO AL TSE DI CAGLIARI – I PROSSIMI APPUNTAMENTI

Focus sulla nuova drammaturgia con “Il Terzo Occhio / Rassegna Multidisciplinare delle Nuove Creatività organizzata dal CeDAC che prosegue – dopo “Questa Splendida Non Belligeranza / Una storia così, poi così e infine così” di Marco Ceccotti (giovedì 11 gennaio alle 20.30) e“Family / A Modern Musical Comedy” di Gipo Gurrado (martedì 27 febbraio alle 20.30) con altri due appuntamenti al Teatro TsE di Is Mirrionis a Cagliari.

Viaggio nella storia – mercoledì 27 marzo alle 20.30 – con “Ottantanove”, uno spettacolo di Elvira Frosini e Daniele Timpano (vincitore del Premio Ubu 2022 come Miglior nuovo testo italiano e della Menzione Speciale “Franco Quadri” al Premio Riccione 2019), anche protagonisti sulla scena insieme con Marco Cavalcoli (Premio Ubu 2022 come Miglior attore), con la collaborazione artistica di David Lescot e Francesca Blancato (anche assistente alla regia), disegno luci di Omar Scala, scene e costumi di Marta Montevecchi e musiche originali e progetto sonoro di Lorenzo Danesin, immagine del manifesto di Valentina Pastorino e foto di Ilaria Scarpa e Piero Tauro – produzione Teatro Metastasio di Prato e SCARTI /Centro di Produzione Teatrale di Innovazione, in collaborazione con Kataklisma Teatro e Teatro di Roma / Teatro Nazionale. “Ottantanove” si ispira alla temperie culturale e agli ideali della Rivoluzione Francese ma anche alla nuova ventata d’entusiasmo dopo la caduta del Muro di Berlino, due secoli dopo, per proporre una riflessione – con la cifra ironica e dissacrante dei due autori e registi – sulle moderne democrazie e sulle contraddizioni dell’Europa contemporanea. Nella loro analisi, Elvira Frosini e Daniele Timpano, tra riferimenti autobiografici e citazioni e rimandi a Vittorio Alfieri e Ugo Foscolo, a Victor Hugo, a Peter Weiss e Federico Zardi, sottolineano come «i diritti civili, la sovranità popolare, la cittadinanza, le libertà di stampa, riunione, culto, associazione» insieme ai principi democratici, rivendicati come “fondamenti identitari” delle nazioni del vecchio continente appaiano «ormai svuotati di senso, di sostanza, come gusci vuoti lasciati sulla spiaggia».

Ironia in scena – martedì 23 aprile alle 20.30 – con “Quasi Una Serata”, tre atti unici di Ethan Cohen interpretati da Stefano Annoni, Paui Galli, Davide Marranchelli e Simone Severgnini, con scene e costumi di Anna Bonomelli, realizzazione scene di Andrea Verga e foto e concept di Federico Galimberti, per la regia di Davide Marranchelli – produzione Il Giardino delle Ore e Mumble Teatro. Uno spettacolo divertente e surreale, con situazioni e dialoghi stravaganti e paradossali, quasi da teatro dell’assurdo, dalla sala d’attesa di un eterno purgatorio in “Aspettando” ai dilemmi morali in un clima da spy story in “Quattro Panchine” all’insolito “Dibattito” in chiave Stand-Up Comedy tra due Dei che puntano a conquistare il favore del pubblico alternando provocazioni e esortazioni alla speranza. Un curioso affresco della società da prospettive insolite, partendo dall’aldilà per approdare al mistero del divino e alla spiritualità, dopo una riflessione sul contrasto tra il bene e il male, in una cornice metateatrale che coinvolge direttamente gli spettatori, rendendoli protagonisti, fin dall’inizio. Nel finale nelle conversazioni di due coppie si colgono i riferimenti alla realtà e ai meccanismi della finzione: focus sul «teatro, inteso come cerimonia, condivisione di domande e conflitti a volte insolubili» – come sottolinea il regista Davide Marranchelli«abbiamo scelto quindi di mettere al centro del dibattito proprio la teatralità, questo rito collettivo che tanto ci affascina e diverte, e di interrogarci innanzitutto sul nostro modo di fruire del teatro, di stare in scena e di stare in platea, e di porre le stesse domande anche al pubblico: “Cosa cerchiamo da una serata di spettacolo?” e “A cosa serve?”».

Il Terzo Occhio / rassegna multidisciplinare delle nuove creatività” – Stagione 2023-2024 è organizzata dal CeDAC/ Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna, con il patrocinio e il sostegno del MiC / Ministero della Cultura, dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Autonoma della Sardegna, dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Cagliari e con il contributo della Fondazione di Sardegna e il supporto di Sardinia Ferries, che ospita sulle sue navi artisti e compagnie in viaggio per e dalla Sardegna.

INFO & PREZZI

CAGLIARI – Il Terzo Occhio

biglietti:

intero 15 euro – ridotto 12 euro – ridotto abbonati & residenti** 10 euro

*riduzioni per under 25 / over 65 – ERSU

** riduzioni per abbonati CeDAC / residenti Is Mirrionis

prevendite: Biglietteria del Teatro Massimo di Cagliari – dal lunedì al venerdì dalle 17 alle 20 – per informazioni: [email protected] – cell. 3454894565 – www.cedacsardegna.it

BoxOffice Sardegna – viale Regina Margherita 43 – Cagliari

prevendite online: www.vivaticket.com

LINK: https://www.vivaticket.com/it/Ticket/family-a-modern-musical-comedy/227361

La Biglietteria del Teatro TsE in via Quintino Sella a Cagliari sarà aperta nei giorni di spettacolo a partire dalle 19.

ALGHERO

biglietti:

Platea intero 20 euro – ridotto 18 euro

Galleria intero 15 euro – ridotti 13 euro

Loggione 10 euro

info e prenotazioni:

e-mail: [email protected] – cell. 349.4127271

www.cedacsardegna.it

prevendite online: www.vivaticket.com

LINK: https://www.vivaticket.com/it/Ticket/family-a-modern-musical-comedy/225516

NUORO

biglietti

intero € 20 – ridotto € 15

info: Bocheteatro, via Trieste n. 48, Nuoro – tel. 0784/203060 – cell. 338/7529106 – e-mail: [email protected]www.bocheteatro.comwww.cedacsardegna.com

biglietteria online: www.vivaticket.com

LINK: https://www.vivaticket.com/it/Ticket/family-a-modern-musical-comedy/224093

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