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Domus de Jana: da Alghero candidatura per Unesco

ALGHERO – Via alla firma del Protocollo d’Intesa tra la Regione, le Province di Sassari, Nuoro, Oristano, la Città metropolitana di Cagliari e i Comuni candidati di Alghero, Anela, Ardauli, Arzachena, Bonorva, Castelsardo, Cheremule, Goni, Mamoiada, Mores, Oliena, Olmedo, Oniferi, Ossi, Ozieri, Porto Torres, Putifigari, Sassari, Sedilo, Sennori, Villanova Monteleone, Villaperuccio, Villa Sant’Antonio, la Soprintendenza Regionale della Sardegna, la Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Sassari e Nuoro, la Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per la Città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e sud Sardegna, la Direzione regionale musei Sardegna per il riconoscimento del Sito “Arte e Architettura della Sardegna Preistorica, Le Domus de Janas, nella lista del patrimonio mondiale Unesco.

Il Comune di Alghero in qualità di capofila della Rete dei Comuni delle Domus de Janas e il CeSim/APS – Centro Studio Identità e Memoria (appresso “Cesim/APS”) hanno promosso presso il Ministero della Cultura, Segretariato generale – Servizio II Ufficio UNESCO la candidatura del Sito “Arte e architettura della Sardegna preistorica, Le domus de janas” per l’inserimento nella Lista propositiva italiana depositata presso il Centro del Patrimonio Mondiale. La Regione investirà per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023, 300 mila euro a favore del Centro studi “Identità e Memoria” (Cesim/APS) e della Rete dei Comuni delle Domus de Janas, al fine di favorire la candidatura all’World Heritage Unesco dei monumenti preistorici “Domus de Janas” e consentire la realizzazione di un dossier tecnico-scientifico sui 35 siti, oltre a favorire la loro messa in sicurezza e predisporre un piano di gestione. Inoltre è stata autorizzata, per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025, la spesa di 500 mila euro a favore degli Enti locali nei cui territori ricadono le “Domus de Janas decorate”, per la prosecuzione degli interventi di messa in sicurezza dei siti. La Regione Sardegna, la Città Metropolitana e le Province, i Comuni. tutti gli Uffici territoriali del Ministero della cultura e il CeSim/APS, sottoscrittori del Protocollo, si impegnano a coordinarsi e a collaborare, ciascuno nell’ambito delle proprie competenze, per la valorizzazione delle aree ricadenti nel sito per il quale si chiede l’iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, nonché per la tutela e la riqualificazione urbana e paesaggistica e la valorizzazione socio-economica dei territori di riferimento delle aree candidate.

Altri siti, beni ed elementi sono stati proposti per l’inserimento nelle liste del Patrimonio materiale e immateriale mondiale. Al momento sono presenti in Tentative List (aggiornamento 31.01.2019), il Sulcis Iglesiente (01/06/2006), l’Arcipelago de La Maddalena e isole delle Bocche di Bonifacio (01/06/2006), l’Isola dell’Asinara (01/06/2006) e gli Stagni del Golfo di Oristano e della Penisola del Sinis – Isola di Mal di Ventre (01/06/2006). Da ultimo, le proposte, già in Tentative List, che stanno predisponendo il dossier di candidatura sono: Arte ed architettura nella Preistoria della Sardegna. Le Domus de Janas e Monumenti nuragici della Sardegna. L’iter di candidatura per l’inserimento di siti, beni materiali ed elementi immateriali nella liste del Patrimonio Mondiale UNESCO è estremamente rigoroso e mira ad accertare, oltre al valore intrinseco del sito/bene/elemento, la percezione da parte delle comunità di riferimento di quel valore stesso ed il conseguente consapevole impegno a conservarlo per le generazioni future. Attualmente l’Italia detiene il maggior numero di siti inclusi nella lista dei patrimoni dell’umanità con 59 siti.

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