Mille nuove droghe all’anno. È il dato emerso ieri a Sassari nel corso dell’incontro patrocinato dall’università e promosso dall’associazione Alfa Elica nei locali della Fondazione Figlie di Maria. Lo fornisce il professore Davide Lonati, professore del Centro antiveleni ICS Maugeri di Pavia, riferimento del dipartimento politica antidroga del Consiglio dei ministri.
«I ragazzi spesso hanno in mano una bomba e non lo sanno», afferma Lonati nel convegno “La dipendenza da uso di sostanze nei giovani”. Perché sono gli adolescenti in particolare le vittime del nuovo trend chimico. «Comprano da internet sostanze psicoattive vendute come ingredienti per i pesciolini negli acquari, profumi per ambienti o fertilizzanti».
Ma l’elenco è pressoché sterminato e vede casi di intossicazione perché, ad esempio, si sono assunte quantità smodate di caffè in polvere, noti antispastici come il Buscopan o si sono riciclati i cerotti esausti di fentanyl usati nella terapia farmacologica. «Le nuove droghe si affiancano alle vecchie e il nostro compito è analizzare le sostanze e classificarle perché potrebbero causare un cluster di decessi». Come la xilazina, un sedativo che, usato come sostanza da taglio, ha causato dei decessi, anche a Sassari. «Prepariamoci all’epidemia di zombie», dichiara il professore, proprio in riferimento agli effetti dell’anestetico sempre più presente sul mercato.
«Quello che osserviamo – riferisce Padre Stefano, referente insieme al fondatore Padre Morittu della comunità di recupero S’Aspru a Siligo – è un aumento dei poliassuntori. Sono dipendenti da più di una droga e la terapia è complessa».
La soglia anagrafica dei consumatori si è abbassata in maniera drammatica. «Iniziano dai 13/14 anni con l’alcol», precisa Padre Stefano. E proprio Padre Morittu, intervenendo dopo le relazioni di Lonati e della psichiatra Alessandra Carta, ha stigmatizzato come sull’argomento delle dipendenze «imperi il silenzio».
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