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Lavoro: 4 anni di stabilità, giù disoccupati e inattivi

Occupazione stabile nel periodo
2018/2022. Con una lieve riduzione degli inattivi (-21 mila,
-5%) e un calo piuttosto marcato dei disoccupati (-30 mila,
-30%). Sono alcuni dei dati emersi alla Conferenza regionale per
le politiche del lavoro 2023 “Lavoro e sviluppo per la
Sardegna”, l’evento annuale, organizzato dall’Assessorato del
Lavoro, in collaborazione con l’Agenzia Sarda per le Politiche
Attive del Lavoro (Aspal).

   
In Sardegna, nel 2022, il tasso di occupazione ha registrato
valori inferiori a quelli medi italiani, ma superiori a quelli
medi del Mezzogiorno. Nel periodo 2018/2022, il dato è cresciuto
in Sardegna di quasi 2,5 punti percentuali, un valore più
elevato di quello medio nazionale e anche leggermente più
elevato di quello medio del Mezzogiorno. La crescita più
accentuata si è registrata nel settore delle costruzioni (in
Sardegna il valore più elevato: +17,6%) e in quello
dell’industria (in Sardegna +2,2%). Al contrario, gli altri
settori presentano valori di segno negativo.

   
I dati sui tassi di disoccupazione giovanile sono, invece,
positivi: in Sardegna, dal 2018 al 2022, si è registrata una
riduzione e di 8,6 punti percentuali. Nei primi due trimestri
del 2023 – ha detto la direttrice generale dell’Aspal, Maika
Aversano – le cifre parlano di un aumento del tasso di
occupazione che si attesta attorno al 56%. Con un trend ancora
in crescita per il terzo trimestre.

   
Bene l’occupazione femminile. Per quanto riguarda i
contratti: quelli a tempo indeterminato sono aumentati del 3%
rispetto al 2022 mentre per quelli a tempo determinato si
registra anche una crescita della durata, passata da una media
di 107 a 120 giorni. “Per lo sviluppo della Sardegna, occorre
una grande rivoluzione culturale – ha detto l’assessora
regionale del Lavoro, Ada Lai – che restituisca all’economia
identitaria della Sardegna il ruolo trainante dello sviluppo”.

   
La crescita continuerà fino al 2027, ha affermato il
presidente di Anpal Servizi, Massimo Temussi. “È un momento
inatteso, molto positivo – ha detto -. Dopo lo stop al reddito
di cittadinanza non c’è stata nessuna bomba sociale, la riforma
ha funzionato”.

   

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