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Nuovo deposito di Grendi al porto canale di Cagliari

Primo grande investimento in Zona economica speciale

Primo investimento privato nella Zona economica speciale: il nuovo deposito di Grendi nasce nell’area del porto canale di Cagliari. Domani il taglio del nastro del secondo magazzino di 10.000 m2 costruito nel retroporto. Con 10 milioni di euro, l’infrastruttura, realizzata di fronte al magazzino di deposito e distribuzione merci nato nel 2013, raddoppia la capacità di stoccaggio merci di Grendi.
    Il magazzino, sistemato in un lotto di 34.200 m2 – misure esterne: 200m x 50m x 10,50m – sarà circondato da un’area verde di 2500 m2 con aiuole interne e perimetrali e oltre 1300 piante della macchia mediterranea e 20 alberi. L’edificio è stato realizzato con prefabbricati lunghi fino a 26 metri trasportati via mare con un sistema innovativo di carico e speciali supporti.
    Un progetto green con l’installazione di pannelli speciali che consentono di calibrare la temperatura interna a secondo delle situazioni e del tipo di merci. La copertura è realizzata con un sistema per la raccolta e lo smaltimento delle acque piovane ed è predisposta per un impianto fotovoltaico. Intorno all’edificio anche un ampio piazzale esterno con aree di movimentazione mezzi ed area di carico autoarticolati con spazi di manovra. Parte del progetto includerà anche un collegamento stradale verde tra i due magazzini, un viale con piante e una zona centrale ricreativa. Un deposito destinato a potenziare la capacità logistica per i clienti impegnati in processi di rifornimento delle merci, soprattutto per la grande distribuzione organizzata come Barilla che, nel solo 2022, ha fatto transitare a Cagliari merci per 7 milioni di kg.
    “Questo potenziamento – spiegano Antonio e Costanza Musso, amministratori delegati del Gruppo Grendi – della capacità di deposito e distribuzione a Cagliari si pone a servizio dell’economia e della competitività di una regione in cui operiamo da decenni e di cui ci sentiamo parte integrante.
    Intendiamo continuare ad investire sia nella logistica di terra – puntando anche sui collegamenti intermodali con servizi ferroviari- che in quella di mare.” 

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