L’inviato speciale cinese per gli Affari eurasiatici Li Hui ha visitato Kiev martedì e mercoledì, dove ha scambiato opinioni con il presidente Volodymyr Zelensky, il ministro degli Esteri Dmitro Kuleba e altri leader sui modi per porre fine al conflitto Ucraina-Russia attraverso una soluzione politica. Pur non esistendo “una panacea” per la guerra, Li ha esortato tutte le parti a creare le condizioni per i colloqui di pace, ha riferito una nota del ministero degli Esteri di Pechino, secondo cui “la Cina è disposta a sollecitare la comunità internazionale affinché formi il massimo comune denominatore per risolvere la crisi ucraina”.
L’obiettivo è fare ogni sforzo “per fermare i combattimenti, definire un cessate il fuoco e ristabilire la pace il prima possibile”, si legge nella nota della diplomazia di Pechino. La Cina, inoltre, “ha sempre svolto un ruolo costruttivo nell’alleviare la situazione umanitaria in Ucraina a modo suo e continuerà a fornire assistenza all’Ucraina nell’ambito delle sue capacità”. Ieri il ministro degli Esteri ucraino Kuleba ha detto a Li che Kiev non accetterà alcuna proposta per porre fine alla guerra che comporti la perdita di territorio o il congelamento del conflitto, secondo quanto riferito dal suo ministero.
Li, che è stato per dieci anni ambasciatore in Russia, visiterà anche altri Paesi come Polonia, Francia, Germania e Russia, e potrebbe aggiungere altre tappe durante la sua missione per cercare di trovare una “soluzione politica” al conflitto. Per altro verso, Li è il funzionario cinese di più alto livello ad essersi recato finora in Ucraina dall’invasione della Russia nel febbraio 2022. Durante la visita, Li ha discusso anche le relazioni bilaterali ed entrambe le parti hanno concordato di lavorare per mantenere “il rispetto reciproco e continuare ad andare avanti con una cooperazione reciprocamente vantaggiosa”.
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