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Sassari. La stagione di Renato Soru rivisitata tredici anni dopo le dimissioni dalla presidenza della Regione Sardegna. Il libro «Meglio Soru (o no?)» viene presentato a Sassari venerdì 3 marzo (Camera di Commercio, via Roma, ore 17,30) proprio nei giorni in cui l’area politica cui quella esperienza si riferì è investita dallo scossone dell’elezione di Elly Schlein alla segreteria del Partito Democratico. Sulla stagione di Soru il filtro del tempo trascorso consente riflessioni più equilibrate e forse meno parziali, che tuttavia non possono che intersecarsi con ciò che è accaduto dopo la “caduta” di Soru e con la
sorprendente affermazione della Schlein. Con l’autore del libro Massimo Dadea, alla presentazione intervengono Carla Bassu, Sandro Roggio, Pietro Soddu, Renato Soru, Minerva e Mattia Uzzau. L’evento,
al quale collabora la libreria Koinè, sarà moderato da Daniela Scano.
«Meglio Soru (o no?)», pubblicato dalla EDES-Editrice Democratica Sarda, non vuole essere una sorta di tardiva elaborazione del trauma di una sconfitta forse mai rimarginata ma comunque ormai datata; né
tanto meno un esercizio di nostalgia. Ma ha una finalità più ambiziosa: rompere il silenzio che da troppi anni avvolge quella stagione politica ed aprire un dibattito troppo a lungo rinviato. Che cosa è rimasto di una esperienza di governo che ha rappresentato – al di là del giudizio che ciascuno ha dato o darà – il più risoluto tentativo di modificare la realtà politica, culturale, sociale, economica ed istituzionale della Sardegna? Quanto di quel progetto, di quell’Idea di Sardegna è ancora attuale? Perché un governo regionale che tanti apprezzamenti aveva riscosso è stato poi bocciato dagli elettori? Perché la lotta tra fazioni ha fatto naufragare una delle esperienze politiche che più intrigavano le cronache nazionali? E
perché contro quel governo regionale si rinsaldò quel patto tra conservatorismi di sinistra e di destra volto preservare un sistema di potere radicato nella società sarda?
A questi ed altri interrogativi (molti dei quali ancora attuali) cerca di rispondere «Meglio Soru (o no?)» attraverso una riflessione che si intreccia con le vicende politiche del momento. E la integra con il
contributo di donne e uomini della politica, della cultura, del mondo delle professioni, che da protagonisti o da semplici spettatori hanno vissuto quelle vicende.
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