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Terreni per il Mater Olbia, una condanna per tentata estorsione

Si è concluso con una
condanna e un’assoluzione il processo a Tempio Pausania per la
vicenda dei terreni in cui è sorto il Mater Olbia, l’ospedale
privato nato dalla partnership fra Qatar Foundation e
Policlinico Gemelli e realizzato sulle ceneri dell’ex San
Raffaele. Il collegio presieduto dalla giudice Caterina
Interlandi ha inflitto due anni di reclusione per tentata
estorsione all’immobiliarista di Codrongianus Alessandro Marini,
assolto invece il suo socio in affari Luigi Bardanzellu di
Olbia.

   
L’inchiesta è partita nel maggio 2015, quando a capo della
procura di Tempio c’era Domenico Fiordalisi che affidò le
indagini al nucleo di polizia tributaria della Guardia di
finanza di Sassari. Fu l’allora sindaco di Olbia, Gianni
Giovannelli, a presentare denuncia per un presunto ricatto ai
suoi danni e al fondo sovrano del Qatar legato a una causa di
usucapione di un’area vicino all’ospedale nel periodo precedente
la firma dell’accordo per la sua costruzione, nel maggio di nove
anni fa.

   
A poche ore dall’arrivo a Olbia dell’ex premier Matteo Renzi
per la sottoscrizione dell’intesa, Marini avrebbe cercato di
condizionare le trattative rivendicando la proprietà di alcuni
terreni sui quali è poi sorto il Mater Olbia, minacciando di
avviare una causa di usucapione.

   
Secondo l’accusa, lo scopo di Marini sarebbe stato quello di
far entrare nel progetto da un miliardo e 200 milioni di euro un
consorzio di imprese di cui lui stesso era rappresentate insieme
al socio Bardanzellu.

   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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