Il capo dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk, Denis Pushilin, ha affermato che le forze russe controllano più del 60% della regione dell’Ucraina orientale.
“Più del 60% della Repubblica è stata liberata, se guardiamo solo in termini territoriali. Tuttavia, un certo numero di grandi città rimane sotto l’occupazione nemica. Sto parlando di Krasnoarmeysk, Dobropolye, Druzhkovka, Konstantinovka, Kramatorsk, Slavyansk e una serie di altri insediamenti più piccoli”, ha detto Pushilin alla Tass, sottolineando che il resto del territorio entro i confini costituzionali della repubblica deve essere “liberato”.
Il sindaco filorusso di Donetsk, Alexey Kulemzin, ha accusato sul suo canale Telegram le forze ucraine di avere bombardato il quartiere Petrovsky della città annessa alla Russia utilizzando bombe a grappolo. “I fascisti ucraini continuano a bombardare i civili nel distretto di Petrovsky – si legge nel messaggio -. Secondo le prime informazioni, il nemico utilizza munizioni a grappolo”.
Il capo della Repubblica cecena Ramzan Kadyrov ha detto ieri sera che le forze russe hanno conquistato il villaggio di confine di Ryzhivka, nella regione ucraina nordorientale di Sumy. I combattenti del battaglione Akhmat “hanno effettuato operazioni tattiche insieme ai militari di altre unità russe e hanno liberato un’altra località dal nemico”, ha scritto Ramzan Kadyrov su Telegram. “A seguito delle azioni offensive pianificate su larga scala, la parte ucraina ha subito perdite significative ed è stata costretta a ritirarsi”, ha aggiunto.
Yuriy Zarko, a capo del comune di Bilopillia a cui appartiene Ryzhivka, ha negato la cattura del villaggio e ha detto alla televisione pubblica ucraina che nessun contingente russo era di stanza lì. Il mese scorso il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva avvertito che la Russia stava ammassando truppe lungo il confine con l’Ucraina, in previsione di una possibile nuova offensiva. Allo stesso tempo le autorità ucraine hanno iniziato a evacuare i residenti da alcune città e villaggi di confine nella regione di Sumy.
Le forze russe hanno ottenuto le maggiori conquiste territoriali degli ultimi 18 mesi con un grande assalto di terra alla regione di Kharkiv iniziato il 10 maggio, sequestrando diversi villaggi di confine e costringendo migliaia di persone alla fuga. L’esercito ucraino, privo di munizioni e di uomini, è in difficoltà soprattutto a causa del ritardo nella consegna degli aiuti militari occidentali.
Un rimorchiatore russo e una chiatta sono stati attaccati sabato sera (l’8 giugno) nella baia di Taganrog, nel nord-est del Mar d’Azov, secondo quanto riferisce il media russo Baza, come riporta Rbc-Ucrcaina. Secondo la pubblicazione, due membri dell’equipaggio del rimorchiatore ‘Inzhener Smirnov’ hanno subito ferite da schegge per la rottura dei finestrini dell’imbarcazione, mentre la chiatta ‘Sezione-179’ ha subito danni sopra la linea di galleggiamento. Il rimorchiatore è tornato nel porto di Azov, nella regione russa di Rostov, si legge nel messaggio.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA
Leggi l’articolo su: Ansa.it
GIPHY App Key not set. Please check settings