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Sassari: muore dopo la rimozione di uno stent, chieste condanne per nove medici

Assoluzioni e condanne chieste, ieri in tribunale a Sassari, dal pm Paolo Piras nel processo per omicidio colposo a carico di nove medici. La vicenda ha origine nel marzo 2018 a Sassari quando il 73enne sassarese, Carlo Dessole, viene ricoverato per il disancoraggio di uno stent. I dottori programmano un intervento chirurgico per la settimana successiva ma la sera dell’11 marzo le condizioni del pensionato peggiorano a causa di un aneurisma e, una volta uscito dal tavolo operatorio, il 73enne perde la vita.

Secondo il pubblico ministero l’intervento sarebbe avvenuto troppo tardi perché si era deciso di fare alcuni esami, come la tac, che, vista la situazione, potevano essere evitati. Tanto che Dessole, riferiscono gli avvocati di parte civile Mario Pittalis e Andrea Russo, è arrivato sul tavolo operatorio “praticamente già morto”.

Il magistrato scinde poi le responsabilità dei medici e divide la sequenza di quanto accaduto in prima e seconda fase, quelle relative cioè alla fase del ricovero e alla serie di eventi collegati all’ultimo giorno di vita dell’uomo. E chiede l’assoluzione per Salvatora Dettori, Pierluigi Tilocca e Gianfranco Fadda e la condanna, al minimo della pena, per Eugenio Martelli, Franco Piredda, Maria Antonietta Casu, Anastasia Gabriella Tucconi, Roberto Mancino e Sandro Ciccarello. Una richiesta che tiene conto, afferma il pm, della situazione difficile che i medici vivono ogni giorno.

I difensori di parte civile, che rappresentano la vedova e il figlio di Dessole, hanno presentato istanza di risarcimento per una cifra che non è stata resa nota. Gli avvocati difensori degli imputati sono Sebastiano Chironi, Francesco Porcu, Ivano Iai, Filippo Orecchioni, Guido Datome, Carlo Pinna Parpaglia, Gianluigi Poddighe e Luigi Esposito. La giudice Claudia Sechi ha disposto, per la prossima udienza, la discussione dei legali che rappresentano i medici per cui è stata chiesta l’assoluzione.

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