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Zuncheddu: motivazioni, assolto ma restano ancora dubbi

Beniamino Zuncheddu è stato
assolto ai sensi del comma 2 dell’art. 530 del codice di
procedura penale, quindi non con formula piena. E’ quanto si
legge nelle motivazioni sulla sentenza della Corte d’appello di
Roma del gennaio scorso, che ha fatto tornare in libertà dopo 33
anni trascorsi in carcere da innocente l’ex pastore di Burcei,
accusato di triplice omicidio per la strage di Sinnai del
gennaio 1991.

   
Zuncheddu – si legge nella sentenza – “fu condannato perché
il teste oculare dichiarò di averlo riconosciuto come
l’aggressore, nonché per aver fornito un alibi falso”. Nel
motivare l’assoluzione, la Corte scrive che “all’esito
dell’istruttoria oggi svolta residuano delle perplessità sulla
sua effettiva estraneità all’eccidio, commesso verosimilmente da
più di un soggetto, uno dei quali, diversamente da quanto
opinato nell’istanza di revisione, non era un cecchino provetto,
non riuscendo nell’intento omicidiario nemmeno dopo aver sparato
due colpi a distanza ravvicinata in un luogo talmente stretto
che ‘non occorreva prendere la mira’”.

   

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