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Troppi tavolini, lettera aperta«Le città sono per la gente»

ALGHERO – «E’ necessario, nel dibattito pubblico, rivendicare un equilibrato utilizzo dei beni comuni, quale è il suolo pubblico, per una rigenerazione della qualità e della bellezza urbana evitando che gli spazi per la fruibilità collettiva risultino preclusi alla socialità, al gioco dei bambini o alla visione degli edifici di pregio architettonico. E’ necessario lasciare spazi liberi per i bambini, futuri cittadini, che non devono essere costretti a trascorrere il loro tempo esclusivamente davanti ai loro telefonini». Così Carmelo Spada si rivolge con una lettera aperta al sindaco di Alghero Mario Conoci e all’assessore alle attività Produttive Giorgia Vaccaro.

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«Nel febbraio 2016, si è svolta proprio ad Alghero, con l’organizzazione del dipartimento di Architettura dell’Università di Sassari, la tappa conclusiva del percorso preparatorio alla conferenza “Habitat III” promosso dalle Nazioni Unite, che si è tenuta nell’ottobre dello stesso anno, a San Francisco de Quito in Ecuador, occasione che ha riscritto la “Agenda Urbana”, siglata a Istanbul nel 1996, individuando un percorso nuovo e condiviso a livello mondiale per affrontare le sfide e che funge da linea guida per lo sviluppo urbano per i prossimi vent’anni. Già nel corso dei lavori svoltisi ad Alghero venne messo in luce che la bellezza dei luoghi porta a riconoscersi nel posto in cui si vive unito al piacere estetico che deriva dalla bellezza che produce identità: segno con il quale una comunità si riconosce e trova il piacere di stare insieme condividendo la bellezza dei luoghi».

«Nell’estate 2016 Franca Masu, nella piazza Gallo, fruibile e libera dai tavolini, poté realizzare tre giorni di incontri del Festival “Més a prop, encontres amb l’art, la paraula i la música”. Insieme ai residenti del quartiere e tanti altri volontari, ripulì la piazza e mise a dimora le piante aromatiche della macchia mediterranea. Fu una manifestazione all’insegna della condivisione, della parola e delle emozioni. Alla piazza Pasqual Gallo “è stata restituita dignità e decoro” – affermò – il parroco della Cattedrale di Santa Maria don Angelo nel corso di una breve cerimonia di benedizione di quello spazio “messo a nuovo e ritrovato” nel cuore del centro storico. Seguì il primo appuntamento previsto dal calendario delle manifestazioni con l’intervento del giornalista Tonino Oppes che diede il benvenuto ai presenti e parlò dell’importanza della memoria e del recupero dei “luoghi del cuore”. La rassegna “Més a prop” di Franca Masu riportò le persone in piazza per ripulirla, per riqualificarla e metterla al centro della socialità e fruibilità pubblica. Questo è stato un esempio di come non disoli tavolini si può riempire uno spazio pubblico. La giusta misura, il giusto equilibrio è la via maestra che mette in relazione esigenze diverse; lo sforzo di tutti deve essere quello di superare le contrapposizioni sterili e di trovare il giusto punto d’equilibrio. Le piazze, gli spazi pubblici non possono essere sommersi dai tavolini delle attività commerciali, poligoni e doppi poligoni, che di fatto non rendono più fruibili pubblicamente i beni comuni. L’overdose di occupazione di suolo pubblico non giova neppure alle stesse attività commerciali. Al contrario, rischia di generare un effetto paradossale di concorrenza sleale».

«Mi rivolgo a lei sig. Sindaco Mario Conoci e a lei sig.ra Assessora alle AA.PP Giorgia Vaccaro, per chiedere che gli spazi pubblici vengano lasciati adeguatamente liberi per la fruizione pubblica riducendo le superfici concedibili proprio richiamando quanto affermato nella conferenza Habitat III la Nuova agenda urbana delle Nazioni Unite. Nel rendere conto della conferenza di San Francisco de Quito, la giornalista Elena Comelli de Il Sole 24 Ore scrisse: “Dopo Parigi, Quito. Nella capitale più alta del mondo, 193 governi hanno firmato questa settimana la Nuova Agenda Urbana, che delinea le strategie globali di urbanizzazione per i prossimi vent’anni, sotto l’egida delle Nazioni Unite. Il documento, approvato nella conferenza Habitat III dopo mesi di negoziati delinea una visione ambiziosa di città sviluppate lungo assi di trasporto pubblico sostenibile e umanizzate da una crescita policentrica, che cerca d’indirizzare il processo d’inurbamento lungo linee nuove, per evitare il sovraffollamento selvaggio delle megalopoli. Fra i punti centrali della Nuova Agenda Urbana c’è il cosiddetto diritto alla città, »Le città sono per la gente, non per il profitto» -, un principio concepito per spingere i governi locali a una pianificazione che privilegi il pubblico sul privato”. Queste parole, di stretta attualità anche nella nostra città, vogliono portare un contributo alla discussione pubblica in corso».

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