Nel frattempo sulla scogliera di Calabona era spuntato perfino il prato inglese, gli uffici della Soprintendenza hanno bloccato i lavori in assenza di specifica autorizzazione paesaggistica, gli ambientalisti hanno inviato una dettagliata informativa in Procura, la Società Italiana di Botanica ha bollato l’intervento come mera “artificializzazione” del sito e l’ex assessore regionale ai lavori Pubblici, Carlo Mannoni, nel seguire con una certa sorpresa l’iter autorizzato, ha parlato pubblicamente di vero e proprio “caso-scuola” per la pubblica amministrazione.
Insomma, l’opera di “ingegneria naturalistica” pensata sulla costa a sud di Alghero, primo passo per il successivo stabilimento balneare con annesso pontile a servizio dell’adiacente complesso immobiliare sorto a due passi dal mare – almeno stando alla concessione pluriennale rilasciata dai competenti uffici – si può dire senza difficoltà di errore, abbia creato un certo baccano in Riviera del Corallo.
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