La pièce racconta l’impegno di storici dell’arte e curatori di gallerie e musei, tra cui spiccano i nomi di Pasquale Rotondi, Fernanda Wittgens e Emilio Lavagnino, per mettere al riparo da bombardamenti e saccheggi le opere di maestri come Michelangelo e Caravaggio, Botticelli e Leonardo, Rembrandt, Raffaello, Tiepolo, Parmigianino, Donatello, Rubens, Velasquez, Dürer, Lippi, Pollaiolo e altri ancora, talvolta a rischio della propia incolumità se non della vita.
Cinzia Spanò, attrice, autrice e attivista, cofondatrice di Amleta, porta in scena una vicenda ancora poco conosciuta e rievoca la figura di Palma Bucarelli, direttrice della Galleria d’Arte Moderna di Roma, «donna libera e volitiva», che nascose dipinti e sculture tra Castel Sant’Angelo a Roma e il Palazzo Farnese di Caprarola. Tra i protagonisti di un’impresa ardua e pericolosa, la celebre storica e critica d’arte racconta i difficili mesi nella capitale invasa dai nazisti nei suoi diari, che insieme a altri preziosi documenti e testimonianze, «ci offrono uno scorcio sull’occupazione di Roma, le persecuzioni ebraiche e l’eccidio delle Fosse Ardeatine».
Nella foto: Palma Bucarelli
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