in

Sbarcano a Catania i 23 sopravvissuti dalla Ocean Viking

Alla fine è arrivato l’ok del Viminale allo sbarco a Catania nella notte, ma solo per i 23 superstiti del naufragio di mercoledì (60 i dispersi secondo le testimonianze dei sopravvissuti), in condizioni di salute critiche dopo una settimana in mare. Per gli altri 336 migranti a bordo della Ocean Viking la destinazione resta Ancona, il porto inizialmente assegnato, dove dovrebbe arrivare lunedì sera. Le immagini girate al porto etneo danno l’idea dell’odissea passata: alcuni dei 23, adagiati sulle barelle, avvolti in coperte, sono stati trasferiti con autoambulanze negli ospedali cittadini. E’ stata una motovedetta della Guardia costiera a portarli a terra dalla nave umanitaria che non ha attraccato e successivamente ha proseguito verso Ancona.

In due erano stati evacuati dalla Ocean Viking la notte precedente con un elicottero: uno è morto nella tarda serata di mercoledì all’ospedale all’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento. La segretaria dem Elly Schlein ed altri esponenti dell’opposizione avevano sollecitato il governo ad assegnare un porto più vicino alla nave di Sos Mediterranee. Nella notte è arrivato l’ok per Catania, ma limitato ai 23 del primo salvataggio operato. E per un’altra nave umanitaria all’opera nel Mediterraneo, la Geo Barents di Medici senza frontiere, è stata una giornata molto difficile. Durante le ore notturne ha assistito ad un respingimento operato in acque maltesi dalle autorità dell’isola di un centinaio di migranti verso una motovedetta della guarda costiera libica, con il coordinamento anche di due aerei dell’operazione europea Frontex. “Un’azione inumana, la Libia non è un porto sicuro”, accusa la ong.

Successivamente, in mattinata, ha rischiato lo scontro con una motovedetta libica. La ricostruzione di Msf: la nave è intervenuta in soccorso di un’imbarcazione con circa 150 persone a bordo; ha messo in mare i rhibs – piccoli gommoni per effettuare il trasbordo – che hanno cominciato il trasferimento. Ma quando già alcune dozzine di naufraghi erano sulla Geo Barents è arrivato sulla scena un pattugliatore libico che con una serie di manovre “pericolose”, afferma la ong, ha interrotto l’operazione cercando anche di abbordare uno dei rhibs. Solo dopo una negoziazione di oltre due ore, “con scene di panico e famiglie separate”, la situazione si è sbloccata e la guardia costiera libica ha abbandonato l’area. Intanto, oggi si è registrato un flusso cospicuo di sbarchi a Lampedusa: 10 per complessivi 469 migranti. I numeri del 2024 sono comunque in forte calo rispetto al 2023, secondo i dati del Viminale.

Sono sei i mesi consecutivi di flessione, come ha sottolineato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Complessivamente ammontano a 6.560 le persone giunte quest’anno in Italia, con un calo del 67% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, quando furono 19.937. In testa, tra le nazionalità degli arrivi, non ci sono Paesi africani, ma asiatici: sono infatti bengalesi i più numerosi (1.515), seguiti dai siriani (1.207); ci sono poi tunisini (721) ed egiziani (645). I principali porti di partenza delle imbarcazioni che trasportano i migranti verso le coste italiane sono quelli libici (4.860), seguiti dai tunisini (1.658, in forte calo rispetto agli 11.988 partiti nello stesso periodo del 2022). La Sicilia è in testa tra le principali località di sbarco (in 4.601 sono arrivati sull’isola quest’anno), seguita dalla Puglia (508), dall’Emilia Romagna (470) e dalla Calabria (278). I minori stranieri non accompagnati sbarcati sono stati 584.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Leggi l’articolo su: Ansa.it

Ansa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

GIPHY App Key not set. Please check settings

Inquinamento dalla “Darsena Veleni”: il Comune di Porto Torres avvia la causa civile

Pasquetta nel Borgo Aggius: il programma