Il dibattito è stato incentrato sul Piano del Mare, redatto dal Governo Meloni e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 23 ottobre. Un documento di grande rilevanza in cui vengono tracciate principali linee guida a cui il comparto deve attenersi. «All’interno del Piano del Mare, che ha visto protagonisti tutti i portatori di interesse che ruotano attorno alla “Risorsa Mare”, sia pubblici che privati, sono stati messi a fuoco i temi dell’industria nautica e della portualità turistica, grazie anche al contributo delle associazioni di settore. In particolare con ASSONAT -spiega Giovanni Acampora – abbiamo portato avanti istanze che mirano a dare al settore dei porti turistici un ruolo centrale nelle politiche dello sviluppo del nostro Paese, questo è solo un punto di partenza, ma di straordinaria rilevanza. Continueremo a lavorare insieme, a partire dai temi della fiscalità, come l’abolizione dell’IMU ai porti turistici e della sburocratizzazione e semplificazione delle procedure, centrali nelle azioni del sistema camerale italiano».
«Siamo particolarmente fieri – ha aggiunto Luciano Serra – delle recenti conquiste associative, fondamentali per salvaguardare la competitività delle nostre imprese. Tra queste, prima su tutte, l’accoglimento del Consiglio di Stato delle nostre istanze in merito all’abnorme aumento del 25% dei canoni demaniali per il 2023, unica associazione ad aver ottenuto tale risultato». L’occasione è stata utile anche per affrontare diverse tematiche legate al comparto tra cui quella cruciale della “direttiva Bolkstein”: il “Piano del Mare” prevede l’esclusione delle concessioni marittime, passaggio che ha trovato favorevole il comparto. Inoltre riflettori puntati sulla progettualità dei “Marina resorts” ovvero la creazione di una rete di strutture ricettive connesse con i vari porti che usufruirebbero di un’importante fiscalità di vantaggio.
Nella foto: Piras e Costantino
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