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Porto Torres, Antemurale: «Fermo da 10 anni, manca una prescrizione»

Il progetto sul prolungamento dell’Antemurale di ponente e la resecazione della banchina alti fondali del porto di Porto Torres, l’opera infrastrutturale da 34 milioni di euro,  è rimasto incagliato nella burocrazia.

Aggiudicato nel 2019 alla società Sales dall’Autorità di Sistema Portuale, doveva partire nel mese di ottobre scorso, ma la necessità di ottemperare ad una serie di stringenti prescrizioni ambientali ha, ancora una volta, ritardato l’avvio dei cantieri. «L’opera prevede 21 prescrizioni e ne manca solo una, che si è conclusa ma attende di essere licenziata da Arpas e Ispra», spiega nel suo intervento in consiglio il sindaco Massimo Mulas. «Pertanto mancherebbe questo step per avviare i lavori dell’Antemurale».

Tramite il presidente del consiglio regionale Michele Pais e il consigliere Ivan Cermelli, il primo cittadino ha inviato comunicazione al ministro Matteo Salvini «per farsi carico di qualcosa che è davvero anacronistico rispetto ad altre opere infrastrutturali, nate in altri porti come Genova, dove le prescrizioni erano limitate e nel giro di sei mesi sono partiti i lavori.  Qui – aggiunge Mulas – l’attesa dura ormai da dieci anni».

Gli ultimi atti trasmessi attendono il parere degli enti Arpas e Ispra, atti relativi agli esiti delle caratterizzazioni integrative alle condizioni ambientali, ovvero attività di dragaggio e indagini sulla interferenza nell’area Sin. L’iter era stato avviato nel 2013 con la sottoscrizione della convenzione tra la Port Authority e la Regione dedicata alle attività di adeguamento delle infrastrutture portuali di rilievo nazionale. L’argomento è stato sollevato in Consiglio comunale dallo stesso consigliere Cermelli. L’esponente leghista ha chiesto di collaborare insieme a tutto il consiglio comunale per sollecitare la partenza dei cantieri.

«Aspettiamo che sia il ministero dell’Ambiente a farsi carico della documentazione per rilasciare l’ultima delle prescrizioni», aggiunge il primo cittadino «quindi possiamo organizzarci per manifestare il nostro dissenso rispetto ad un porto che necessita di ben altre attenzioni».  L’opera prevede il prolungamento dell’antemurale radicato nella parte esterna alla diga di Ponente per consentire le manovre delle navi in maniera più agevole. 

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