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Casa della Divina Provvidenza di Sassari: incombe il fallimento, l’angoscia dei lavoratori

Sentirsi meglio mentre incombe il peggio. Le lavoratrici e i lavoratori della Casa della Divina Provvidenza a Sassari attendono l’udienza di domani in tribunale che potrebbe comportare il fallimento dell’ospizio. Da tempo l’istituto di via Sant’Anna, che ha oltre un secolo di vita, attraversa una complessa situazione finanziaria tra, appunto, istanze di fallimento, pignoramenti e debiti.

«Ma nell’ultimo anno le cose sono molto migliorate – afferma Annunziata, una delle dipendenti, affiancata dalle sue colleghe – riceviamo finalmente uno stipendio con regolarità. Stiamo bene».

Quasi un miracolo, perché prima dell’arrivo del commissario straordinario nominato dalla Regione Roberto Erre, i soldi arrivavano a singhiozzo e nel tempo si sono accumulate 18 mensilità non corrisposte. «E non avevamo neanche ferie né riposi». Dopo tanti sacrifici, riferiscono le oss, le cose cambiano anche grazie alla loro abnegazione. «Con grande umiltà – racconta Natascia – assistono i pazienti e danno loro il cuore».

E proprio il destino dei 50 ospiti, in caso di fallimento, rappresenterebbe una sofferenza per gli anziani. «Loro sono qui da tanti anni – continua Simona – toglierli sarebbe come privarli della casa». E mentre si attende il responso della giudice Giovanna Maria Mossa, che dovrebbe arrivare nei prossimi giorni, il pensiero va all’offerta dell’Asl che, nei mesi scorsi, aveva proposto l’acquisizione della Divina Provvidenza. «Noi speriamo nell’assorbimento – concludono – in modo che possa prendere sia noi che tutta la struttura». 

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