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Punta Giglio, prof Boero tagliente«Servono persone competenti»

ALGHERO – Se a Casa Gioiosa qualcuno si aspettava le sollecitate scuse pubbliche, ad arrivare sono soltanto repliche pesanti come macigni di Punta del Giglio, la costa rocciosa al centro dell’ultima polemica che travolge i vertici di Tramariglio. «E’ normale che le falesie crollino. Non è normale che un parco non sia messo in condizione di esercitare la sorveglianza e che i turisti vadano dove non dovrebbero andare, lasciandoci la pelle. Ho parlato di Other Effective Conservation Measures nel caso quel tratto venisse interdetto alla frequentazione non perché zona A (visto che è zona B) ma perché pericoloso. Un ragionamento forse troppo arduo». La replica del professore e zoologo Ferdinando Boero alla risposta di Mariano Mariani sul progetto di mitigazione del rischio frane della falesia di Punta Giglio è tagliente con una lama e lascia davvero poco spazio a interpretazioni.

«Quanto ai titoli di studio – continua Boero – purtroppo, per svolgere certe mansioni sono richieste specifiche competenze certificate da titoli di studio, mentre per altre mansioni non sono richieste. Il Direttore Mariani è laureato in Economia e Commercio. Non stupisce che non trovi altre soluzioni al problema. I titoli di studio sono importanti, credo: io non avrei il coraggio di fare il consulente di management di aziende. Le AMP hanno bisogno di persone competenti in amministrazione, ma ci vuole anche altro. Non trovo menzione, nella sua replica, delle zone protette dalla Rete Natura 2000».

In conclusione l’ultima stoccata all’indirizzo del direttore Mariani. «Tornando alle Dolomiti, molti turisti ci lasciano la pelle per frane, valanghe etc. Ma nessuno si sogna di imbrigliare le montagne per questo. Magari ci vorrebbe un servizio di vigilanza più efficiente, e un cambio di zonizzazione. Nei siti web del parco (ma forse non so cercare), trovo un Consiglio Direttivo composto da geometri e ingegneri, ma non trovo un Consiglio Scientifico. C’è un servizio ambientale con un biologo ambientale, ma non trovo un panel di esperti indipendenti che non siano sotto la direzione del Parco stesso. La replica del direttore Mariani è incompleta e insoddisfacente, e conferma la mia opinione su come viene gestita questa situazione critica. Sarei stato molto contento di essere smentito e avrei porto le mie scuse. Ma non è questo il caso».

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