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‘Futuro incerto per Pratosardo’, opposizioni attaccano Soddu

Il futuro della gestione dell’area
industriale di Pratosardo scuote il consiglio comunale di Nuoro.

   
A oltre un anno dal subentro del Comune alla Regione nella
gestione dell’area e dopo diverse interrogazioni rimaste
inevase, i consiglieri di opposizione di centrosinistra Carlo
Prevosto e Natascia Demurtas (Pd), Lisetta Bidoni (Progetto per
Nuoro) e Francesco Guccini (lista civica per Nuoro), puntano il
dito contro l’amministrazione guidata da Andrea Soddu accusata
di un “silenzio assordante”.

   
“Ad oggi non si hanno notizie certe sullo stato del passaggio
e sul futuro di Pratosardo – ha attaccato Bidoni in una
conferenza stampa – Abbiamo in mano solo tre fatti: il
cosiddetto ‘pacchetto Pratosardo’, il documento con le proposte
degli operatori per lo sviluppo dell’area, mai portato
all’attenzione dell’ assemblea civica; l’erogazione da parte
della Regione di 3 milioni di euro su 4 che servono per
ripianare i debiti e la mancanza di una proposta di politica
industriale. Non sono tollerabili ulteriori rinvii e che vanno
programmati incontri in consiglio comunale”.

   
“Tutto ciò che sappiamo sull’area è frutto di approfondimento
personale – rimarca Prevosto – Dalle informazioni in nostro
possesso, risulta che il Consorzio di Pratosardo deve sostenere
una spesa corrente di circa 1 milione e 800 mila euro. Non
sappiamo come il Comune intenda sostenere questa spesa, quale è
l’importo dei debiti e quanti di questi ne verranno coperti
dalla Regione. Siamo preoccupati per chi lavora nell’area: dai
conti che si vedono all’esterno l’unico modo di sostenere le
spese e ripianare i debiti è l’aumento delle tasse per chi ci
lavora mandando a morire l’area”.

   
Sulla stessa linea il consigliere Guccini: “Senza piano
industriale Pratosardo, che noi riteniamo una risorsa, diventa
un fardello. Come ha intenzione di coprire le spese ordinarie il
Comune? Ci era stato detto che ci sarebbero stati introiti con
la vendita dei lotti che peraltro non abbiamo mai visto, resta
un solo modo: l’imposizione fiscale per le piccole imprese
dell’area e questo noi lo dobbiamo scongiurare. Chiediamo solo
che la maggioranza dia risposte sull’argomento”.

   

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