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Omicidio Sedda, la sorella: «Dopo due anni assassini impuniti»

Sono trascorsi due anni e un colpevole ancora non c’è. Sull’omicidio di Mario Sedda, il 39enne di Porto Torres, trovato morto il primo aprile del 2021, le indagini proseguono sotto traccia. Era stato colpito con una coltellata allo zigomo, una lama di ceramica conficcata in pieno volto.

«Tra noi ci sono ancora i suoi assassini, persone impunite che circolano liberamente in città, perché qualcuno sa e non parla. Un comportamento omertoso che non aiuta la giustizia, per questo sono qui oggi, a pretendere di sapere come sono andate realmente le cose».

A parlare è Eleonora Sedda, la sorella del poeta di strada, ucciso e abbandonato nell’area verde all’ingresso della città. Dalle indagini la conferma che il corpo è stato spostato dal luogo dell’omicidio, caricato e trasportato con un mezzo, con la complicità di più persone, e nascosto tra i cespugli di via Sassari, in prossimità dell’attuale rotatoria. Gli specialisti dei carabinieri del Ris di Cagliari avevano concluso gli accertamenti proprio nel luogo in cui era stato rinvenuto il cadavere, ma la svolta nelle indagini non  c’era stata.

«Due giorni fa, in occasione del mio compleanno ho sentito Mario accanto a me, – racconta Eleonora – di solito non mancava di telefonarmi, un piccolo regalino, una delicatezza che non posso dimenticare. Avevamo un rapporto molto stretto nonostante i suoi problemi con l’alcol».

Attende giustizia con fiducia verso gli inquirenti. Due le persone iscritte nel registro degli indagati per il reato di omicidio volontario, entrambi di Porto Torres.

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