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I soldati israeliani hanno lasciato Jenin, in Cisgiordania

Tutte le truppe israeliane hanno lasciato Jenin in Cisgiordania completando il ritiro cominciato ieri sera. Lo ha detto il portavoce dell’esercito Daniel Hagari secondo cui gli obiettivi dell’operazione sono stati raggiunti. Hagari ha aggiunto che le truppe resteranno in allerta “in modo da essere preparate per quello che occorre”. “La lotta contro il terrorismo non è finita ma la nostra situazione – ha notato – è migliore ora che il campo (profughi, ndr) ha perso capacità”. 

L’esercito israeliano denuncia che cinque razzi sono stati lanciati contro Israele dalla Striscia di Gaza, ma sono stati intercettati con successo. Israele ha effettuato attacchi aerei sulla Striscia di Gaza in risposta ai razzi lanciati dall’enclave costiera palestinese. “La Difesa israeliana sta attualmente colpendo la Striscia di Gaza”, ha annunciato l’esercito. Secondo una fonte della sicurezza palestinese è stato colpito un sito militare di Hamas nel nord di Gaza ma senza causare nessun ferito. Nei giorni sono morti 12 palestinesi durante gli scontri con l’esercito israeliano nel campo profughi di Jenin in Cisgiordania.

Un soldato israeliano è stato ucciso da “fuoco vero” durante un’operazione in corso nel campo profughi di Jenin, nella Cisgiordania occupata, ha detto l’esercito israeliano in una dichiarazione diffusa poco dopo la mezzanotte. “Stanotte un sottufficiale in servizio di combattimento è stato ucciso da colpi di arma da fuoco durante l’operazione contro l’infrastruttura terroristica nel campo di Jenin”, ha detto l’esercito.

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Attentato a Tel Aviv
Il terrorismo torna a colpire Tel Aviv a poco più di 24 ore dall’operazione militare dell’esercito israeliano a Jenin in Cisgiordania, ancora in corso. Un palestinese di 20 anni di un villaggio vicino Hebron – privo di permesso di ingresso in Israele – ha colpito nella zona nord della città facendo 8 feriti, di cui 3 gravi: una donna incinta è stata sottoposta ad intervento chirurgico. Secondo il capo della polizia israeliana Yaacov Shabtai, Abed al-Wahab Khalaila alla guida di un furgoncino prima ha investito in pieno la gente ad una fermata d’autobus nel quartiere di Ramat HaHayal, poi è uscito dal veicolo ed ha cominciato ad accoltellare i passanti, come mostrano le impressionanti immagini dei video diffusi sui social.

“E’ stato fermato – ha spiegato Shabtai – dal coraggioso intervento di un civile”. Negli stessi video si vede il civile, sceso da un moto e ancora con il casco in testa, sparare al palestinese diversi colpi. Da Gaza Hamas e la Jihad islamica hanno subito inneggiato all’attentato definito “un’eroica vendetta” per Jenin. Tel Aviv, ha rivendicato Hazem Kassem, portavoce di Hamas, “è la prima risposta ai crimini israeliani contro il nostro popolo a Jenin”. Benyamin Netanyahu ha definito “odioso” l’attacco ed ha avvertito: “Chi pensa che un attentato del genere ci blocchi dal proseguire la nostra lotta al terrorismo si sbaglia”. Nella città del nord della Cisgiordania – considerata da sempre dagli analisti una roccaforte dei miliziani – le azioni dell’esercito sono proseguite anche oggi, ma la sensazione generale nei commenti degli esperti militari è che da domani non dovrebbero più esserci in città soldati israeliani. “In questi momenti – ha detto in serata il premier – stiamo completando la missione a Jenin”. Precisando tuttavia che “questa estesa operazione non sarà la sola. Non consentiremo a Jenin di tornare ad essere una città rifugio per il terrorismo.

Leggi l’articolo su: Ansa.it

Ansa

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