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Aerei, ‘tratte e tariffe in calo ma prezzi elevati’

Cna vede ‘luci e ombre dal settore aeroportuale dell’Isola’

La Sardegna è la località turistica del Mediterraneo che ha perso di più nell’ultimo triennio in termini di offerta aeroportuale rispetto alle principali regioni competitor (Baleari, Croazia, Creta, Cipro, Corsica, Sicilia e Algarve). Eppure, nonostante i rincari degli ultimi anni, l’isola si conferma tra le mete più convenienti per i turisti internazionali in termini di costi di viaggio. È quanto si evince dalla consueta simulazione di booking con cui la Cna Sardegna confronta anche quest’anno numero di collegamenti, prezzi e accessibilità delle principali destinazioni vacanziere del sud Europa al fine di definire le condizioni con cui l’offerta aeroportuale della Sardegna si prepara ad affrontare la stagione estiva 2023.
    Il risultato della ricerca redatta dal Centro Studi di CNA Sardegna è uno scenario fatto di “luci e ombre”. Dopo la ripresa del 2021, quest’anno si è infatti registrato un forte calo delle combinazioni disponibili per raggiungere l’Isola dai principali aeroporti europei, circostanza che si è sommata a un importante incremento delle tariffe. Questo non ha sicuramente favorito la ripresa del turismo internazionale che, nonostante i dati positivi di presenze e arrivi del 2022, è rimasto abbondantemente al di sotto dei livelli precrisi sanitaria.
    Quest’anno, la riduzione dei costi sostenuti dalle compagnie (carburanti e servizi aeroportuali) ha contribuito ad abbassare la spesa media per raggiungere l’Isola, ma i prezzi dei biglietti rimangono elevati e il numero di voli continua a scendere.
    Secondo Cna, rispetto al 2022 l’offerta aeroportuale è crollata del -14%: in quattro anni si sono perse quasi 3mila combinazioni, passando dalle 7.875 individuate a fine maggio 2019 alle 4.878 di maggio 2023 (-38%). Per la Croazia la flessione misurata è stata di appena il -2,8%, per la Sicilia il -4,6%, per Creta il -7%; in pratica, peggio della Sardegna hanno fatto solo le Baleari (-17%) e Cipro (-17,6%).
    L’isola, però, si conferma una delle regioni in cui arrivare costa meno: circa 1.100 euro andata e ritorno per un viaggio dal centro-nord Europa per una famiglia tipo di 4 persone a cavallo di Ferragosto (nel 2021 bastavano 641 euro, quasi la metà). Un dato da paragonare con i 1.268 euro della Croazia e dell’Algarve i 1.400 della Sicilia, i 1.600 della Corsica o i 1.900 di Creta; meglio della Sardegna fanno solo le Baleari, con appena 788 euro.
    Di contro la Sardegna è la destinazione che ha visto lievitare maggiormente i prezzi: +74% rispetto al 2021. Aumenta anche il tempo medio di viaggio: per raggiungere Alghero, Cagliari o Olbia il tempo medio nel 2023 si è attestato a circa 5 ore, oltre un’ora in più rispetto all’anno passato (durata comunque minore rispetto a tutte le altre destinazioni) “La speranza è che la propensione al viaggio dei turisti europei non diminuisca, in un contesto di inflazione che erode il potere di acquisto e consuma i risparmi accumulati durante la pandemia – commentano Luigi Tomasi e Francesco Porcu, rispettivamente presidente e segretario regionale della Cna Sardegna – Il rischio è che il settore turistico regionale possa subire uno stop all’incoraggiante recupero delle presenze internazionali registrato la stagione passata”. 
   

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