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Ucraina: esplosioni a Dnipro e a Kiev, allarme in 11 regioni

Almeno quattro esplosioni sono state udite stanotte nell’oblast ucraino sudorientale di Dnepropetrovsk e in particolare nella capitale regionale Dnipro, secondo funzionari ucraini. L’allarme antiaereo è stato attivato in queste ore nella regione e in altri 10 oblast ucraini, compreso quello di Kiev.

Esplosioni sono state segnalate anche nella capitale, con l’amministrazione militare di Kiev che ha riferito come le difese aeree ucraine siano al lavoro sulla città e sull’oblast circostante. Il sindaco di Dnipro, Borys Filatov, non ha menzionato alcuna esplosione ma ha chiesto su Telegram di “non filmare o pubblicare nulla”. I funzionari ucraini chiedono ai residenti di non pubblicare foto o video di attacchi russi per non rivelare informazioni sensibili alla parte nemica. Secondo i media statali ucraini, gli allarmi antiaerei di questa notte sono stati attivati a causa del lancio di missili da crociera dal territorio russo.

Diverse esplosioni sono state segnalate anche nella città occupata dai russi di Berdiansk, nell’oblast meridionale ucraino di Zaporizhzhia. Le forze di Mosca avrebbero recentemente trasferito munizioni sul luogo dell’attacco. Kiev ha inflitto un “massiccio attacco” alla città, secondo funzionari filorussi locali. Berdiansk è sotto l’occupazione di Mosca da febbraio 2022 e si trova a circa 100 chilometri a sud della linea del fronte.

Esplosioni si sono verificate stamattina nel centro di Krasnodar, capoluogo del territorio meridionale russo omonimo. Lo riferiscono i media locali, secondo i quali le difese aeree della città sono entrate in azione dopo che il centro è stato attaccato da droni. Le autorità regionali citate dall’agenzia Tass confermano almeno un’esplosione, aggiungendo che ci sono danni materiali ma “secondo le stime iniziali nessuno sarebbe rimasto ferito”. Esplosioni si erano già verificate in questo territorio russo il 5 maggio scorso presso la raffineria di petrolio Ilsky, presumibilmente causate sempre da un attacco di droni. C’è stato un numero crescente di segnalazioni di attacchi all’interno del territorio russo nelle ultime settimane, tra cui l’incursione transfrontaliera nell’oblast russo di Belgorod.

La città russa di Grayvoron, nella regione di Belgorod, è stata bombardata questa mattina alle 6:30 ora locale (le 5:30 in Italia) dalle forze armate ucraine: lo ha reso noto su Telegram il governatore della regione, Vyacheslav Gladkov, sottolineando che non ci sono state vittime o feriti. Nell’attacco sono state danneggiate quattro case, le vetrine di un negozio sono andate in frantumi e frammenti di schegge hanno colpito un veicolo, ha aggiunto. Inoltre, hanno subito danni un gasdotto e una linea elettrica. Danni sono stati segnalati anche nella vicina Glotovo. Grayvoron è stata bombardata anche durante la notte, ha proseguito Gladkov, , oltre a Shebeka, Belgorod e Volokonovsk. Non ci sono state vittime, ma un edificio amministrativo ha subito danni e sono previste ispezioni per determinare eventuali danni alle abitazioni.

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz si è detto oggi pronto a riprendere “quando sarà il momento” i contatti sull’Ucraina con il presidente russo Vladimir Putin, con il quale non parla da dicembre. “E’ passato un po’ di tempo dalla nostra ultima conversazione telefonica. Ma quando sarà il momento, ho intenzione di parlare di nuovo con Putin”, ha detto Scholz in un’intervista pubblicata dal quotidiano Koelner Stadt-Anzeiger. Per quanto riguarda la risoluzione del conflitto “la Russia deve capire che non si tratta di suggellare una sorta di pace fredda, che vedrebbe l’attuale linea del fronte diventare il nuovo confine con l’Ucraina e legittimerebbe solo la spedizione criminale di Putin”, ha sottolineato il cancelliere tedesco. “Al contrario, dobbiamo raggiungere una pace equa e la condizione per farlo è il ritiro delle truppe russe” dopo l’invasione iniziata nel febbraio 2022, ha aggiunto. Scholz ha tuttavia esplicitamente rifiutato di dire se questo ritiro debba includere anche la Crimea, che è occupata dal 2014. Il cancelliere tedesco ha ritenuto che spetti all’Ucraina definire esattamente ciò che vuole. Scholz e Putin hanno parlato l’ultima volta nel dicembre 2022, per un’ora al telefono. Il capo del governo tedesco aveva allora per l’ennesima volta sollecitato senza successo il capo di Stato russo a ritirare le sue truppe dall’Ucraina, mentre lo zar aveva accusato l’Occidente di portare avanti politiche “distruttive”. Da allora le relazioni bilaterali sono ai minimi storici. La guerra in Ucraina ha costretto la Germania a un doloroso e spettacolare voltafaccia diplomatico ed economico, dopo aver scommesso per decenni in questi due ambiti su un riavvicinamento con la Russia. Prima dell’invasione dell’Ucraina, Mosca era il principale fornitore di gas della Germania e uno dei suoi principali fornitori di petrolio. Dopo lo scoppio della guerra, anche la Germania ha deciso di investire pesantemente nel proprio esercito. Ha così rotto con una lunga tradizione di pacifismo nel Paese, conseguenza degli orrori del nazismo.

Le forze ucraine hanno abbattuto durante la notte tutti gli obiettivi aerei lanciati dalla Russia su Kiev: lo ha reso noto l’amministrazione militare della capitale, come riporta Ukrinform. “Un altro attacco aereo su Kiev, è il 13mo consecutivo dall’inizio di maggio! Come sempre, si è trattato di un attacco notturno. Questa volta sono stati i bombardieri strategici Tu-95Ms a lanciare quelli che probabilmente erano missili da crociera Kh-101/555, provenienti dalla regione del Caspio”, ha affermato il capo dell’amministrazione militare, Serhiy Popko. Secondo informazioni preliminari, tutti gli obiettivi sono stati distrutti nello spazio aereo della capitale. Finora, ha aggiunto Popko, non si segnalano feriti o vittime, ma o detriti di un missile hanno danneggiato il tetto di un centro commerciale nel quartiere Obolonsky della città.

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