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Ferito con una katana a Sassari, pm chiede 8 anni per l’imputato

L’aggressione in centro per il rimprovero di un netturbino

Un anno fa, nel centro storico di Sassari, ferì alla testa con una katana un netturbino che lo aveva rimproverato per un parcheggio. Oggi nel corso del processo con rito abbreviato nel tribunale di Sassari, il pm Angelo Beccu ha chiesto la condanna dell’imputato, Fabio Carta, 45 anni, sassarese, a 8 anni e 10 mesi reclusione. All’uomo sono contestati i reati di tentato omicidio e porto abusivo di arma.

Difeso dagli avvocati Marco Palmieri e Paolo Spano, Carta ha sostenuto di essersi sentito minacciato dall’operatore eocologico Giovanni Calaresu, 56 anni di Sassari, e di non aver avuto nessuna intenzione di colpirlo. L’avvocata di parte civile, Graziella Meloni, ha chiesto un risarcimento di 30 mila euro e una provvisionale di 10 mila euro in favore di Calaresu. Il 13 giugno nuova udienza per le controrepliche e la sentenza.

La mattina del 17 maggio del 2022 Fabio Carta aveva completamente perso la testa dopo un rimprovero da parte del netturbino che rientrando a casa dal turno di lavoro aveva visto l’automobilista rovescare i bidoni della raccolta differenziata per fare spazio alla sua auto. Prima una colluttazione, poi l’imputato aveva preso una katana dalla sua vettura e aveva colpito Calaresu alla testa.

“Se mi avesse colpito qualche centimetro più giù forse non sarei qui a raccontare quello che è successo”, aveva detto la vittima il giorno dopo l’aggressione. Carta era riuscito a fuggire, si era cambiato a casa gli abiti sporchi di sangue e si era rasato i capelli per non farsi riconoscere. Poche ore dopo gli agenti lo avevano prelevato nella sua abitazione e arrestato con l’accusa di tentato omicidio. 

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