Le indagini condotte, in stretto raccordo con il Servizio per il Contrasto dell’Estremismo e del Terrorismo Interno della Direzione Centrale Polizia di Prevenzione/UCIGOS, ha permesso di localizzare l’uomo presso la sua abitazione nel comune di Porto Torres. Successivamente, l’uomo è stato oggetto di costante monitoraggio finalizzato a rilevarne frequentazioni ed abitudini. In esecuzione del decreto di perquisizione emesso dal sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Sassari, dott.ssa Beatrice Giovannetti, in seguito, gli uomini della DIGOS di Sassari, con la collaborazione di personale del Compartimento di Polizia Postale Sardegna di Cagliari, hanno proceduto a verificare presso l’abitazione dell’indagato la presenza di tracce del reato.
In tale contesto gli operatori hanno rinvenuto e posto sotto sequestro telefoni cellulari, smartphone, tablet, personal computer portatili, e altri supporti informatici quali hard-disk e pen-drive, nonché vario materiale cartaceo, tra cui agende, block notes, quaderni e fogli vari. L’attività di polizia ha, inoltre, consentito di rinvenire alcuni contenitori in plastica, precedentemente utilizzati per conservare alimenti, contenenti sostanza pulverulenta di colore nero, e altre sostanze che già, in prima battuta, sono state ritenute poter essere precursori di esplosivi; sostanze, cioè, che combinate fra di loro potevano essere utilizzate per la fabbricazione illegale di sostanze esplosive.
La certezza, in ordine alla natura delle sostanze sequestrate è stata raggiunta sulla base degli accertamenti tecnici eseguiti dagli artificieri IEDD in servizio presso l’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Cagliari, che, nominati consulenti tecnici del P.M., hanno accertato l’elevata potenzialità offensiva del materiale posto sotto sequestro che per la sua micidialità era idoneo a provocare un’esplosione con rilevante effetto distruttivo. L’acquisizione di questo fondamentale dato tecnico ha consentito, pertanto, di adottare la misura precautelare del fermo, giustificato, inoltre, dalla possibile fuga del cittadino russo che è stato osservato dal personale D.I.G.O.S, mentre attendeva l’imbarco presso lo scalo aeroportuale di Alghero-Fertilia. Sussistendo il pericolo di fuga lo straniero è stato, dunque, sottoposto a fermo e, su disposizione del P.M. dott.ssa Beatrice Giovannetti, tradotto presso la c.c. di Bancali a disposizione dell’A.G. in attesa di giudizio. Le attività di indagine proseguiranno, invece, per accertare in maniera chiara quali fossero le reali intenzioni del russo, nonché, per valutare il coinvolgimento di ulteriori soggetti nell’attività delinquenziale.
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