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Putin per la prima volta a Mariupol, l’ira di Kiev

Con il favore delle tenebre Vladimir Putin è comparso per una “visita di lavoro” a Mariupol, città ucraina sul Mar d’Azov, caduta in mani russe 10 mesi fa dopo essere stata ridotta in macerie dai bombardamenti russi. Il sopralluogo, avvenuto tra sabato sera e la notte di domenica, è il primo del leader russo nei territori occupati del Donbass dall’inizio della guerra. E arriva subito dopo il mandato di arresto della Corte penale internazionale (Cpi) che accusa Putin di avere deportato bambini ucraini nella Federazione. Un gesto di sfida, osservano gli analisti internazionali, ma anche una dimostrazione che il presidente è saldamente al comando e non sarà certo l’Aja a esiliarlo dentro le stanze del Cremlino.

L’agenzia di stampa statale russa Tass ha dato notizia del presidente russo a Mariupol alle 4 del mattino, raccontando che è arrivato in elicottero, ha guidato personalmente un’auto e insieme con il vicepremier Marat Khusnullin ha “ispezionato luoghi della città e parlato con i residenti locali”, a cui ha detto: “Dobbiamo iniziare a conoscerci meglio”. Khusnullin ha raccontato che “tutte le attrezzature mediche sono state minate” dagli ucraini. In risposta Putin ha affermato che “non è il modo in cui le persone normali fanno le cose”. 

Ucraina, Putin incontra alcuni residenti di Mariupol

Proprio l’ospedale di Mariupol, in particolare il reparto pediatrico e la maternità, sono stati devastati a marzo dello scorso anno dagli attacchi russi, mentre i pazienti erano nella struttura. La reazione di rabbia dell’Ucraina per la visita del capo del Cremlino non si è fatta attendere: “Putin è un criminale, è tornato sulla scena del crimine. È venuto per vedere che cosa ha fatto. E per cosa sarà punito”, ha commentato il sindaco in esilio Vadym Boychenko.

 

 Sarcasmo del ministero della Difesa di Kiev: “Come si addice a un ladro, Putin ha visitato Mariupol di notte, città completamente distrutta dal suo esercito”. Il consigliere presidenziale Mykhaylo Podolyak ha accusato il capo del Cremlino di “cinismo e mancanza di rimorso”. “L’assassino di migliaia di famiglie è venuto ad ammirare le rovine e le tombe”, ha dichiarato. Il senso politico della presenza di Putin in Crimea e in Donbass emerge anche nelle dichiarazioni rilasciate alla tv russa sull’uso delle armi ipersoniche: “Nel 2014 (anno di annessione della penisola ucraina) la Russia non aveva quelle armi, ora le ha. Ma non le usiamo per l’operazione speciale”. Il portavoce presidenziale Dmitry Peskov, che ha annunciato una contro-inchiesta russa sui crimini ucraini, ha definito come “spontanei” gli incontri notturni di alcuni residenti con il presidente, così come la visita nell’appartamento di una famiglia locale. Per Kiev invece si è trattato solo di una messinscena. 

Putin visita il centro di comando militare a Rostov

Un video fa vedere il leader russo che visita la Filarmonica della città ristrutturata dopo i bombardamenti, dove ad agosto erano state montate le gabbie per i prigionieri ucraini che Mosca voleva processare. L’altro grande teatro della città invece non è stato ricostruito: fu distrutto quasi completamente dai missili russi il 16 marzo del 2022 nonostante venisse usato come rifugio antiaereo e sul tetto fosse stato scritto a caratteri cubitali “bambini”. Le vittime sono state centinaia e secondo l’Onu è uno dei casi per i quali Putin potrebbe essere accusato di crimini di guerra. L’Ucraina sostiene che a Mariupol più di 20.000 civili siano stati uccisi. La città rimane il più grande bottino della Russia in questa guerra, l’unica grande città catturata.

 

Leggi l’articolo su: Ansa.it

Ansa

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