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La polemica sulla mancata organizzazione del Capodanno di Sassari: richieste di dimissioni per l’assessore alla Cultura

La riunione stessa era piuttosto surreale, considerando che siamo a metà marzo. Invece di discutere del clamoroso fallimento del Capodanno, ormai superato dai sassaresi, il dibattito si è concentrato sulla futura Cavalcata, che ha suscitato polemiche. Tuttavia, col passare del tempo, l’atmosfera intorno alla mancanza di gruppi per il veglione si è scaldata. Chi si aspettava le scuse dell’assessore è rimasto deluso, e i commissari dell’opposizione hanno ripreso le richieste di dimissioni dell’assessore alla Cultura “per manifesta incapacità”.

“Abbiamo deciso di coinvolgere più piazze”, ha argomentato Useri. “Non abbiamo ricevuto la risposta che ci aspettavamo. La prossima volta faremo le cose in modo diverso. Si commettono errori, ma si va avanti. Le risorse non sono state sprecate, ma investite in un progetto trasparente. E io non ho rubato nulla e non ho nulla di cui vergognarmi.”

“Il problema è sempre lo stesso: la programmazione, la condivisione e la concertazione che mancano”, ha attaccato Carla Fundoni. “Ci avevano chiesto un incontro molto prima del Capodanno perché Capodanno è della città. La città meritava molto di più, non certo di essere presa in giro da tutta l’isola. È un peccato che i soldi dei cittadini siano stati sprecati senza ottenere nessun vantaggio in termini di svago, immagine o economia”.

“Questa riunione è quasi offensiva”, ha detto Francesco Ginesu. “L’assessore deve assumersi la responsabilità e non può evitarla dicendo che ha fatto molte altre cose. Io mi sarei dimesso la stessa notte.”

“La verità”, ha sottolineato Lello Panu, “è che siamo già in ritardo per il Capodanno 2023, ma lei non sembra imparare dai suoi errori”.

“Nella riunione del 5 dicembre ha usato ripetutamente il termine ‘visione'”, ha concluso Fabio Pinna. “Allora come ora, inutilmente, non coglie la differenza tra visione e allucinazione. Non pensa a nessun passo indietro, nonostante sia evidente che non comprende la città e il momento che sta vivendo”.

ViviSassari

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