Addio a Mario Sinis, più noto come “Camarrau”, scomparso a 72 anni dopo una lunga malattia. Uno degli ultimi “Tupamaros de la Muralla”.
Ad Alghero tutti lo conoscevano e tutti lo rispettavano. Sempre pronto a perorare le cause dei più deboli, mai aggressivo, anche se poteva permetterselo con i suoi muscoli.
Fino a quando la malattia non lo ha indebolito, Mario Camarrau ha praticato la pesca col “ral”, tecnica per niente semplice per catturare i pesci da terra, con il lancio di una rete. Era uno spettacolo vederlo in azione sotto gli antichi bastioni.
«Ci ha lasciati un mito», il commento dell’ex sindaco Marco Tedde. «Dopo Agostino “L’Ozio”, Antonino il “Negra”, Salvatore ”Biu Bau” anche il ”Tupamaros” ci ha lasciati. Un’icona di avventure e di vita all’aria aperta. Il massimo rappresentante del corredo genetico della “Muralla” algherese. L’ultimo baluardo di una Alghero che non c’è più. Ciao Mario Camarrau. Riposa in pace».
Tantissime le testimonianze di affetto e stima che sono state pubblicate sui social nelle ultime ore. «Uomo scolpito dal maestrale, – scrive Franca Pischedda sulla sua bacheca – Mario, più che un uomo qualunque era per tutti gli amici della muralla un mito… uno di quelli che bastava uno sguardo per dare la parola, uno il cui codice d’onore era la lealtà. Non c’erano angoli del centro storico che i suoi zoccoli non avessero percorso, come non c’erano turiste che vedendolo non se ne innamorassero».
Il funerale verrà celebrato domani, martedì 14 marzo, alle 10,30 nella cattedrale di Santa Maria ad Alghero, con partenza dalla camera mortuaria dell’Ospedale Civile di Sassari.
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