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“Kiev ha ricevuto il primo sistema di difesa aerea Patriot di Usa-Germania”

Potente attacco dell’esercito di Kiev a partire da ieri sera contro siti e centri logistici dove sono concentrate le truppe e le attrezzature dell’esercito russo in territorio ucraino: lo riferisce lo Stato maggiore ucraino citato dai media locali. Tredici gli attacchi lanciati dalle forze armate ucraine, l’aviazione ha colpito un complesso missilistico antiaereo, mentre unità di artiglieria hanno centrato 6 aree di concentrazione del personale militare russo, 2 centri logistici, 3 depositi di munizioni, 6 stazioni di controllo elettronico e 2 veicoli antiaerei in posizione di tiro.

L’Ucraina intanto fa i conti con il pesante attacco russo subito ieri. A Kiev, dopo l’attacco missilistico, il 30% degli utenti rimane oggi senza riscaldamento, mentre l’erogazione di elettricità e acqua sono state ripristinate. Sempre a seguito degli attacchi russi, una parte della città di Zaporizhzhia rimane al momento senza elettricità.

Massiccio raid russo, lanciati 81 razzi. Paura per la centrale di Zaporizhizha

Sul fronte russo, il capo della compagnia Wagner Yevgeny Prigozhin ha detto di essere stato tagliato fuori dalle comunicazioni speciali con le autorità russe a causa delle sue richieste di fornire munizioni: siamo stati “tagliati fuori” da Putin. Lo riporta il servizio stampa di Prigozhin, citato dalla Cnn.

Per farmi smettere di chiedere munizioni, mi sono stati spenti tutti i telefoni speciali in tutti gli uffici e anche bloccati tutti i passaggi ai dipartimenti responsabili delle decisioni”, ha dichiarato sul canale Telegram del suo ufficio stampa, aggiungendo che chiederà le forniture di proiettili attraverso i media.

Ancora da stabilire l’identità dell’eroe di Bakhmut. La sua immagine – sigaretta in bocca – mentre pronuncia ‘Gloria all’Ucraina’ poco prima di essere ucciso a mitragliate ha fatto il giro del mondo. Ora però occorre dare un nome a quello che è diventato uno degli ‘eroi’ della resistenza ucraina nel conflitto con la Russia. Come riporta il Guardian, ci sono ancora dubbi sull’identità del soldato ucciso nei pressi di Bakhmut e ripreso in un video diventato virale. Secondo alcuni si tratta di Tymofiy Shadura, di 41 anni, militare della 30a brigata meccanizzata separata, nato a Liubar Raion e cresciuto nel villaggio di Mala Derevychka, nell’oblast di Zhytomyr, di professione agricoltore: è scomparso il 3 febbraio vicino a Bakhmut.

Alcuni suoi parenti hanno detto di averlo riconosciuto nelle macabre immagini dell’esecuzione. Secondo alcuni media e blogger ucraini, invece, l’eroe è Oleksandr Igorevich Matsievskyi, di 42 anni, di professione elettricista, scomparso il 30 dicembre scorso mentre combatteva alla periferia di Soledar. Nelle ultime foto aveva un cerotto sul sopracciglio destro proprio come l’uomo ucciso nel video. A differenza di Shadura, il corpo di Matsievskyi è stato restituito dai russi ed è sepolto nel cimitero di Nizhyn, a nord-est di Kiev, dove molti cittadini gli hanno reso omaggio. Anche in questo caso è stato riconosciuto nelle immagini dai parenti stretti e da membri della sua unità di combattimento. Per dirimere la questione si attende ora l’esito dell’inchiesta avviata dallo stato maggiore delle forze armate ucraine ma potrebbero volerci parecchie settimane.

Il prigioniero ucraino ucciso

Bloccarono le difese dell’aeroporto di Kiev, arrestati i capi della Antonov
L’ex direttore generale dell’azienda statale Antonov, il suo vice e il capo dell’unità di sicurezza dell’aviazione sono stati arrestati dai servizi ucraini per aver impedito all’esercito di Kiev di mettere in sicurezza l’aeroporto di Gostomel (a 10 chilometri dalla capitale) alla vigilia dell’invasione russa. Lo riferiscono i media del Paese. I tre, secondo l’accusa, proibirono intenzionalmente all’esercito ucraino di costruire fortificazioni intorno all’aeroporto. Il loro ostacolo ha portato le forze russe a prendere il controllo dell’aeroporto oltre che alla distruzione dell’aereo Antonov 225 Mriya, il più grande del mondo.

Leggi l’articolo su: Ansa.it

Ansa

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