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Autonomia: opposizioni Sardegna, ‘Solinas si dimetta’

Mozione di sfiducia anche per presidente del Consiglio regionale

(ANSA) – CAGLIARI, 07 MAR – Un fermo ‘no’ dai partiti di
opposizione della Sardegna al disegno di legge sull’autonomia
differenziata del ministro Roberto Calderoli, che hanno chiesto
le dimissioni del presidente della Regione Christian Solinas e
una mozione di sfiducia nei confronti del presidente del
Consiglio regionale Michele Pais per i metodi con cui è stata
espressa la posizione favorevole della Sardegna in sede
nazionale.
   
Lo scossone arriva da Pd, Progressisti, M5s e Avs che, fanno
sapere, due settimane fa avevano chiesto al presidente
dell’Assemblea di convocare una seduta straordinaria dell’Aula
per discutere proprio dell’autonomia differenziata. Invece “è
stata apposta la firma alla proposta Calderoli senza un minimo
di garanzie”, ha detto Gianfranco Ganau, capogruppo del Pd,
durante la conferenza stampa per illustrare le mozioni. “Se non
saranno garantite le stesse entrate che ci spettano attualmente
ciò significa mantenere il gap con il resto delle Regioni. Se
non c’è un incremento non c’è alcuna possibilità di adeguarsi ai
livelli del resto d’Italia”.
   
Alla conferenza unificata della Regioni, la scorsa settimana,
a fare le veci di Solinas c’era l’assessore della Sanità Carlo
Doria, che ha apposto la firma al ddl. “Le richieste di
dimissioni di tutta la minoranza sono giustificate dal fatto che
il Consiglio non è stato interpellato – ha precisato Alessandro
Solinas, capogruppo M5s – al netto della nostra richiesta come
opposizioni di riunirlo e far emergere le posizioni di tutti i
consiglieri, così da vedere chi si rende corresponsabile di
questo attentato all’autonomia sarda”.
   
Incalza anche Francesco Agus, capogruppo dei Progressisti:
“Pais non garantisce più la dignità del Consiglio regionale,
contestiamo con forza i suoi modi: ci aveva rassicurato sul
fatto che sarebbe stato importante avere una posizione condivisa
e non fare fughe in avanti. Ci sono dei ruoli apicali come
quelli del presidente del Consiglio o della Regione che non
possono essere azzoppati”. Per Eugenio Lai, capogruppo Avs, “si
tratta di un alto tradimento nei confronti del popolo sardo
perché si mette a repentaglio l’autonomismo e vengono messe in
discussione anche le entrate”. (ANSA).
   

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