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Guardia costiera interviene, 1.300 migranti in pericolo

La Guardia costiera sta intervenendo in soccorso di circa 1.300 persone su imbarcazioni che stanno cercando di raggiungere l’Italia. Tre motovedette stanno operando, a circa 70 miglia a sud di Crotone, per prestare soccorso a un barcone con circa 500 migranti a bordo. Altre unità della Guardia Costiera – Nave Dattilo e ulteriori 3 motovedette – stanno prestando soccorso ad altri due barconi con un totale di circa 800 migranti a bordo che si trovano, invece, a circa 100 miglia da Roccella Ionica. I soccorsi, coordinati dalla Centrale operativa della Guardia Costiera di Roma in area di responsabilità sar italiana, risultano particolarmente complessi per il numero elevato di persone presenti a bordo delle imbarcazioni alla deriva. Le operazioni proseguiranno nelle prossime ore anche con l’impiego di un aereo Atr 42, di Nave Corsi e di Nave Visalli della Guardia Costiera.

“La Guardia Costiera in difficoltà nell’area Sar italiana, a sud ovest della Sicilia orientale e a sud ovest del Mar Ionio, durante interventi di propria competenza, ha chiesto supporto alla Marina Militare. È stato disposto l’immediato intervento di Nave Sirio, già presente nell’area per le proprie attivita operative, ad integrazione dei mezzi della Guardia Costiera attualmente impegnati sulla scena luogo dell’azione. La nave militare sta procedendo alla massima velocità consentita per fornire l’assistenza richiesta”. Così il ministero della Difesa.

Impennata di sbarchi negli ultimi 3 giorni (fino alle 8 di stamattina): sono 3mila, cui andranno aggiunti quelli che arriveranno dopo le operazioni di soccorso della Guardia costiera in atto oggi nello Jonio. E il totale del 2023 sale a 17.592 contro 5.976 dello stesso periodo dello scorso anno: l’aumento è del 194%. E’ quanto si evidenzia dai dati del Viminale. Ivoriani (2.383), guineani (2.334), bengalesi (1.506) e tunisini (1.286) le nazionalità più rappresentate. I minori non accompagnati sono 1.965. 

Intanto una motovedetta della Guardia costiera, la Cp325, è salpata da Pozzallo per un’operazione di soccorso in mare di migranti segnalati a circa 130 miglia dal porto del Ragusano. Potrebbe trattarsi del barcone con circa 500 persone a bordo segnalato da Alarm Phone, il servizio telefonico che riceve le richieste di soccorso nel Mediterraneo.. Le prefetture di Ragusa, Siracusa, Catania e Messina sarebbero state preallertate per l’accoglienza. Secondo quanto si è appreso in circa 150 potrebbero sbarcare a Pozzallo in serata

.”Alarm Phone è in contatto con circa 500 persone su un barcone partito dalla #Libia, ci ha chiamato dall’area SAR italiana. Abbiamo allertato le autorità competenti. Non perdete tempo: mandate subito i soccorsi!”. Lo scrive sui Twitter Alarm Phone. A bordo del motopeschereccio c’è una “situazione di grave pericolo” dice il capomissione di Mediterranea Saving Humans:  “Tra le 9 e le 10 di questa mattina l’aereo Eagle 1 di Frontex ha sorvolato la posizione dell’imbarcazione e lo stesso ha fatto un elicottero della Us Navy”. Mediterranea chiede che venga lanciata subito un’operazione di soccorso. “Non c’è un minuto da perdere. Mrcc Roma ha tutte le informazioni da diverse ore. E a scanso di equivoci, questa è una situazione di distress, non è un’operazione di polizia che serve, si tratta di un peschereccio strapieno di profughi in fuga, che chiede aiuto, ci sono decine di donne e bambini e da bordo segnalano che stanno già imbarcando acqua”. Per questo, “chiediamo che per favore inviino le motovedette e i mezzi aerei della Guardia costiera, che aprano un evento Sar”.

A CUTRO IL MARE RESTITUISCE UN ALTRO CORPO
È stato trovato il corpo di un altro minore vittima del naufragio del barcone carico di migranti avvenuto il 26 febbraio a Steccato di Cutro. Si tratta di un bambino di circa sei anni che giaceva sulla battigia, dove era stato portato dal mare. A trovare il corpo sono stati alcuni cittadini, che hanno avvertito la Guardia costiera. È la 73ma vittima accertata del naufragio, la 29ma minorenne e la ventesima nella fascia d’età compresa tra 0 e 12 anni.

IL NAUFRAGIO A LAMPEDUSA
Si è rischiata, ancora una volta, la tragedia al largo delle coste di Lampedusa: un barchino con 42 migranti, fra cui 5 donne e 1 minore, è naufragato nella tarda serata di ieri in acque Sar italiane. A prestare i primi soccorsi è stato l’equipaggio di un peschereccio tunisino. 

Quando i militari della Guardia costiera hanno raccolto l’Sos e recuperato i naufraghi, il barchino era già affondato. Diversi migranti, originari di Costa d’Avorio, Camerun e Nigeria, sono stati portati al poliambulatorio perché in forte ipotermia. I superstiti hanno riferito che non ci sono dispersi e che erano partiti da Sfax, in Tunisia, mercoledì scorso.

“Non è stata una tragedia annunciata, ma una tragedia denunciata. Credo che sia ipocrita dire non è stato possibile dare una risposta…. No, non abbiamo saputo o voluto anticipare. Nella Chiesa, a cominciare da papa Francesco, in tanti lo hanno sottolineato mille volte: non c’è nessuna sorpresa in queste vicende, sono cose previste e molto politiche. Oltre che tristissime”. Così il cardinale Michael Czerny, prefetto del Dicastero vaticano per lo Sviluppo umano integrale e stretto collaboratore di papa Francesco, risponde in un’intervista a Vatican News sul tragico naufragio di migranti a Cutro, nel Crotonese.


IN UN GIORNO 41 ARRIVI, E’ RECORD

Sono complessivamente 1.869 i migranti giunti a Lampedusa ieri, con 41 barche soccorse nelle acque antistanti l’isola o in area Sar dalle motovedette della Guardia costiera e della Guardia di finanza. Un record mai raggiunto prima d’ora. Due barchini, con a bordo 46 e 41 migranti, sono riusciti ad approdare direttamente a terra fra la spiaggia della Guitgia e una una cala vicina. Dalla mezzanotte in poi sono stati registrati altri 14 sbarchi, con circa 605 migranti. All’hotspot di contrada Imbriacola, da dove ieri sono stati trasferiti 750 ospiti, al momento ci sono oltre 3 mila migranti.

 

INTERVENTI IN TUNISIA
La Guardia costiera tunisina ha bloccato nelle ultime 36 ore
(fino alle 18 del 9 marzo) 42 tentativi di migrazione irregolare, soccorrendo 1.509 persone a bordo di imbarcazioni in difficoltà al largo delle acque territoriali. Lo ha reso noto il portavoce della Guardia nazionale di Tunisi su Facebook precisando che ben 28 partenze sono state bloccate nella sola giornata di ieri. Dei 1.509 migranti soccorsi, 1.488 sono risultati essere originari di diversi paesi dell’Africa subsahariana e 21 tunisini. Nel naufragio al largo della coste di Sfax di ieri recuperati 14 cadaveri di persone di diversi paesi dell’Africa subsahariana. Durante le operazioni gli agenti hanno sequestrato oltre 30 motori navali e un numero significativo di imbarcazioni di ferro, si legge ancora nella nota.

UNA NAVE A BRINDISI
E’ intanto entrata nel porto di Brindisi la nave di Emergency Life Support, che la notte tra il 6 e il 7 marzo scorsi ha soccorso 105 migranti su un gommone in avaria in acque internazionali di fronte alla Libia. Tra loro ci sono 59 uomini, 16 donne – di cui una al settimo mese di gravidanza – 24 minori non accompagnati e 6 minori accompagnati. Il più piccolo ha 2 anni. Provengono da numerosi paesi africani. L’imbarcazione su cui viaggiavano, un gommone di 12 metri che imbarcava acqua ed era in balia delle onde perchè aveva finito la benzina, era partita da Zwara, in Libia, alle 2 del pomeriggio del giorno 6 marzo. Secondo quanto riferito dal comandante, Domenico Pugliese, tutte le persone soccorse sono in buone condizioni, anche se molte di loro “portano sul proprio corpo segni del periodo trascorso in Libia”.

Leggi l’articolo su: Ansa.it

Ansa

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