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Castelsardo, 1 milione per la falesia sul lungomare Zirolia

Dalla Regione arriva 1 milione di euro per gli interventi di difesa costiera nella falesia sottostante il Lungomare Zirolia e via Colombo. Hanno inoltre già preso il via lavori di mitigazione del rischio a seguito dell’evento calamitoso del dicembre 2020. I nuovi fondi, sono stati ottenuti per interventi di riqualificazione ambientale e salvaguardia dall’erosione costiera, e per la prevenzione del rischio idrogeologico e di erosione costiera, oltreché di riqualificazione ambientale, in coerenza con l’Agenda globale per lo sviluppo sostenibile 2030.

A seguito dello smottamento della falesia sottostante il Lungomare Zirolia, nel Dicembre 2020, si era provveduto, infatti, in esecuzione dell’ordinanza Sindacale n. 30/2020, a transennare la sede strada limitando il transito con l’istituzione di un senso unico alternato. In questi giorni hanno preso il via i lavori e si conta di terminarli per l’inizio dell’estate: comprendono la rimozione del materiale di risulta, la realizzazione di un dente di ammorsamento, propedeutico alla realizzazione di futuri interventi di rinaturalizzazione, che consentirà di evitare eventuali scivolamenti a valle degli stessi, dovuti ad eventi atmosferici di eccezionale portata.

Una volta rimosso il materiale di risulta o scavato, si procederà ad eseguire una sabbiatura delle pareti, utile a rimuoverne eventuali parti mobili di materiale incoerente o eventuali parti arrugginite dei tubi d’acciaio per micropali, che sono soggetti all’azione degli agenti atmosferici, la posa di un foglio di rete elettrosaldata ammorsata alla parete con appositi agganci e, in ultimo, si procederà a realizzare un rivestimento in spritz beton ad inglobare interamente la rete. «Questa Amministrazione non ha ragionato soltanto per far fronte all’emergenza ma ci si è adoperati, in questi mesi, per redigere un progetto globale di messa in sicurezza dell’intero versante che parte da Via Colombo sino a Lu Poltu di la Rena», ha sottolineato il sindaco Antonio Maria Capula. «Questo per la tutela della sicurezza dei cittadini, che vivono o transitano nel quartiere ma anche per affrontare un problema ambientale che mai aveva visto, sinora, un progetto ampio e risolutivo».

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