Teatro Comunale di Sassari
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february
23feb20:0021:40Occident Express - con Ottavia Piccolo
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Teatro Stabile dell’Umbria/Officine della CulturaOCCIDENT EXPRESS(Haifa è nata per star ferma)di Stefano Massiniuno spettacolo a cura di Enrico Fink e Ottavia Piccolo con Ottavia Piccolo e con
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Teatro Stabile dell’Umbria/Officine della Cultura
OCCIDENT EXPRESS
(Haifa è nata per star ferma)
di Stefano Massini
uno spettacolo a cura di Enrico Fink e Ottavia Piccolo
con Ottavia Piccolo
e con l’Orchestra Multietnica di Arezzo
Gianni Micheli – clarinetti e fisarmonica
Massimo Ferri – oud, cümbüş, bouzouki, chitarra
Luca Roccia Baldini – basso e contrabbasso
Mariel Tahiraj – violino
Leidy Natalia Orozco – viola
Maria Clara Verdelli- violoncello
Massimiliano Dragoni – salterio e percussioni
Enrico Fink – flauto
musiche originali e direzione musicale Enrico Fink
disegno luci Alfredo Piras
Nel 2015 una donna anziana di Mosul si mise in fuga con la nipotina di 4 anni:
ha percorso in tutto 5.000 chilometri,dall’Iraq fino al Baltico,
attraverso la cosiddetta “rotta dei Balcani”.
Questa è la sua incredibile storia.
“Occident Express” è la cronaca di un viaggio. È il diario di una fuga. “Occident Express” è l’istantanea su un inferno a cielo aperto. Ma soprattutto è una storia vera, un piccolo pezzo di vita vissuta che compone il grande mosaico dell’umanità in cammino. “Occident Express” è un frammento del nostro tempo.
Ci sono cose che fai senza sceglierle, sono semplicemente loro che scelgono te. Così Haifa non sceglie di mettersi in cammino: qualcosa di più grande decide per lei, obbligandola a lasciarsi tutto alle spalle. Una donna coi capelli bianchi costretta a tagliare il filo della sua esistenza, mettendosi alla ricerca. Di cosa? Chissà. Di una meta. Di un approdo. Forse solo di un posto dove fermare le gambe.
Un tempo sua sorella le diceva “Tu Haifa sei nata per star ferma”, e lei faceva sì col mento. Adesso fuggire è tutto. Dalle terre aride di Hulalyah, nel nord dell’Iraq, risalendo l’Europa fino ai ghiacci del mar Baltico, Haifa strappa coi i denti una tappa dopo l’altra, ogni volta morendo, ogni volta nascendo, ogni volta scoprendo qualcosa degli altri e di sé.
Un’odissea del Terzo Millennio. Un racconto spietato fra parole e musica, senza un solo attimo di sosta: la terribile corsa per la sopravvivenza.
Conobbi la storia di Haifa Ghemal nel marzo 2016. Un importante quotidiano europeo mi propose di scrivere un pezzo sul suo viaggio al tempo stesso agghiacciante e formidabile. Il contatto con questa cronaca fu in effetti impressionante: un concentrato inaudito di violenza, tenerezza, terrore e umanità, in un crescendo senza fine. Trovai che nella storia di questa anziana donna ci fosse molto del nostro tempo: la gratuità del male, l’onnipotenza del danaro, l’irrompere sulle nostre strade di una forza incontrollabile per lungo tempo sconosciuta all’occidente: la lotta per la vita.
Haifa si mise in viaggio con niente di più che una bambina al collo, intercettando sul suo cammino le esistenze di altri forzati nomadi del 2015, in primo luogo i figli di un pastore e una ragazza sfregiata, tutti come lei sospesi come a un filo su un abisso ingordo. E come nei grandi cicli epici, anche in questa storia si guarda più volte in faccia la morte, al punto da imparare perfino a conoscerla, trovando nei suoi agguati la cifra – segreta eppure esplicita – della bestialità umana.
Dalla storia di Haifa Ghemal ho tratto quindi questo racconto, trattando la realtà dei fatti come un terreno fertile da cui far sorgere la pianta verde di un’epica moderna. Come i cantastorie di un tempo, ho usato la cronaca per costruirvi sopra un edificio, affinché una piccola storia divenga il paradigma di un’epoca intera. La mitologia è questo, in fondo. E il viaggio di Haifa si aggiunge, credo, a quella lista di miti davanti a cui ogni Omero chinerebbe la testa: sono leggende già pronte, impossibile non dargli forma scritta.
Stefano Massini
Il testo di Massini, ancora una volta fra prosa e poesia, fra narrazione e ballata, trova una sua nuova profondità nell’abbracciare un’epica della contemporaneità qual è la storia di Haifa. E sono versi che chiamano a sé la musica, vivono naturalmente all’interno di una scansione musicale, in una chiave di melologo contemporaneo.
La musica contribuisce a raccontare i mille luoghi attraversati dalla protagonista nel suo viaggio; la fantasmagoria di ambienti, climi, spazi diversi. Le tante suggestioni sono affidate all’esecuzione di una piccola orchestra composta dai solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo, un ensemble che da più di dieci anni riunisce musicisti di ogni provenienza e età; raccontando in musica, come una banda di paese degli anni duemila, il mosaico delle città europee contemporanee, poste di fronte alla sfida delle identità, delle culture, delle differenze.
Enrico Fink
“Rimandiamoli a casa loro”, “aiutiamoli nel loro paese”, “che ci vengono a fare qui?”
Per rispondere a chi fa affermazioni del genere, voglio raccontare questa storia. Mi aiuta a non voltare la testa dall’altra parte.
Mi metto in cammino con Haifa e dopo non sarò più la stessa.
Ottavia Piccolo
Durata un’ora e 40 minuti senza intervallo
https://www.facebook.com/events/294646821186116/
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(Saturday) 20:00 - 21:40
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march
05mar20:0021:30Enrico IV di Luigi Pirandello - con Carlo Cecchi
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Marche Teatro Enrico IVdi Luigi Pirandello con Carlo Cecchi, Angelica Ippolito, Gigio Morra, Roberto Trifirò e con Dario Caccuri, Edoardo Coen, Vincenzo Ferrera, Davide Giordano, Chiara Mancuso, Remo Stella scene
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Marche Teatro
Enrico IV
di Luigi Pirandello
con Carlo Cecchi, Angelica Ippolito, Gigio Morra, Roberto Trifirò
e con Dario Caccuri, Edoardo Coen, Vincenzo Ferrera,
Davide Giordano, Chiara Mancuso, Remo Stella
scene Sergio Tramonti
costumi Nanà Cecchi
luci Camilla Piccioni
adattamento e regia Carlo Cecchi
produzione Marche Teatro
“Enrico IV” fu scritto per Ruggero Ruggeri, il “Grande Attore” del primo Novecento. Dopo di lui, molti altri Grandi Attori si sono “cimentati” con questo monumento alla Grandattorialità.
Prima di tutto ho ridotto drasticamente molte delle lunghissime battute del Grande Attore; conseguentemente gli altri personaggi acquistano un rilievo che spesso, soverchiati dal peso delle battute del protagonista, rischiano di perdere.
In alcuni dialoghi ho “tradotto” la lingua dell’originale in una lingua teatrale a noi più vicina.
E ho fatto della follia e della recita della follia di Enrico IV, che nell’originale ha una causa clinica un po’ banale, una decisione dettata da una sorta di vocazione teatrale: non per nulla, il teatro, il teatro nel teatro e il teatro del teatro, sono il vero tema di questo spettacolo.
Carlo Cecchi
La trama
La tragedia inizia con il racconto dell’antefatto. Un nobile del primo ‘900, di cui non viene mai fatto il nome, partecipa ad una festa in maschera travestito da Enrico IV. Egli ha scelto di vestire i panni di quel sovrano per poter stare vicino alla donna amata, Matilde di Spina, mascherata da Matilde di Canossa.
All’evento partecipa anche il barone Belcredi, suo rivale in amore, che disarciona da cavallo Enrico IV, il quale cade battendo violentemente la testa. A seguito del trauma subito, Enrico IV si convince di essere davvero il personaggio storico di cui portava le vesti.
Credendolo pazzo, tutti lo assecondano ed il nipote di Nolli cerca di alleviare le sue sofferenze per dodici anni ricostruendo l’ambientazione in cui aveva vissuto il vero sovrano. Trascorso questo tempo, Enrico guarisce e si accorge che era stato Belcredi a farlo cadere intenzionalmente per toglierlo di mezzo e poter sposare la donna contesa da entrambi. Infatti, dopo l’incidente, Matilde era scappata con Belcredi, si erano sposati ed avevano avuto una figlia. Enrico decide di continuare a fingersi pazzo per riuscire a sopportare in qualche modo il dolore che gli procura la presa di coscienza della realtà.
Dopo venti anni dall’incidente, si ritorna al presente, come all’inizio. Matilde con Belcredi, la loro figlia, Frida, e uno psichiatra fanno visita ad Enrico. Lo psichiatra è molto incuriosito dal suo caso, e, per farlo guarire, consiglia di ricostruire l’ambientazione di venti anni prima e di ripetere la caduta da cavallo.
Durante la messa in scena, Enrico si trova davanti la figlia della donna che ama da sempre e per la quale è costretto a fingersi pazzo. La giovane Frida è identica alla madre, quando aveva la sua età, ed Enrico non può fare a meno di abbracciarla. Belcredi non tollera che Enrico si avvicini alla figlia, ma, quando tenta di opporsi, Enrico sguaina la spada e lo ferisce a morte.
Per sfuggire alla realtà di dolore, che per di più lo costringerebbe anche ad un processo e alla prigione, Enrico si rassegna a vivere per sempre fingendosi pazzo.
Durata – atto unico 1 ora e 30 minuti
https://www.facebook.com/events/1886799288106234/
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(Tuesday) 20:00 - 21:30
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07mar20:0022:00Mi ritorni in mente. Battisti: la storia, le canzoni
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L'associazione Culturale Eventi6 in collaborazione con l'Associazione Parabà e con il patrocinio del Comune di Sassari presenta il concerto-spettacolo "Mi ritorni in mente. Battisti: la storia, le canzoni", il
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L’associazione Culturale Eventi6 in collaborazione con l’Associazione Parabà e con il patrocinio del Comune di Sassari presenta il concerto-spettacolo “Mi ritorni in mente. Battisti: la storia, le canzoni”, il 7 marzo alle 21 al Teatro Comunale di Sassari.
Una serata unica che vedrà l’incontro artistico tra la Band “Una sera con Lucio”, la Parabà Orchestra, l’Orchestra d’Archi del Liceo Classico, Musicale e Coreutico “D. A. Azuni” e con la partecipazione straordinaria di Rita Casiddu.
Oltre trenta musicisti sul palcoscenico ricreeranno l’emozionante atmosfera tipica dei concerti degli anni ’70 del celebre cantautore, ripercorrendo, in due ore di musica e immagini, le tappe fondamentali della produzione artistica di Battisti, dagli esordi al Cantagiro, fino alla collaborazione con Mogol, il tutto “condito” da aneddoti e curiosità: il racconto musicale sarà arricchito da una voce recitante di Rachele Falchi e dalla proiezione live di documenti video storici.
Lo spettacolo è a sfondo benefico e con il ricavato si contribuirà alle attività dell’Associazione di Volontariato Il Sogno.
PREVENDITA: Libreria Messaggerie Sarde Piazza Castello 11 – Sassari
Ingresso 12 €
Info al 340 9254982
https://www.facebook.com/events/412828986191503/
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(Thursday) 20:00 - 22:00
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Teatro Comunale di Sassari
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12mar20:0023:00Enzo Avitabile & OJS - JazzOp 2019
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12 marzo ore 21.00 #SASSARI, Teatro Comunale Enzo Avitabile & OJSJazz SongMario Raja direzione e arrangiamenti Posto unico 20 euro Prevendita online: https://boxofficesardegna.it/C23/2623/Content.aspx/Eventi/Concerti/Enzo_Avitabile_-_Orchestra_Jazz_della_Sardegna_12_03_2019 https://www.facebook.com/events/1206680199506709/
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12 marzo ore 21.00
#SASSARI, Teatro Comunale
Enzo Avitabile & OJS
Jazz Song
Mario Raja direzione e arrangiamenti
Posto unico 20 euro
Prevendita online: https://boxofficesardegna.it/C23/2623/Content.aspx/Eventi/Concerti/Enzo_Avitabile_-_Orchestra_Jazz_della_Sardegna_12_03_2019
https://www.facebook.com/events/1206680199506709/
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(Tuesday) 20:00 - 23:00
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15mar20:0021:10Tutu - Chicos Mambo - coreografie Philippe Lafeuille
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Chicos MamboTUTUcoreografia e regia Philippe Lafeuille con David Guasgua M., Pierre-Emmanuel Langry,Julien Mercier, Guillaume Queau, Vincenzo Veneruso, Stéphane VitranoZentaï: Corinne Barbara assistente Flavie HennionTutulogue Romain Compingt luci Dominique
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Chicos Mambo
TUTU
coreografia e regia Philippe Lafeuille
con David Guasgua M., Pierre-Emmanuel Langry,
Julien Mercier, Guillaume Queau, Vincenzo Veneruso, Stéphane Vitrano
Zentaï: Corinne Barbara
assistente Flavie Hennion
Tutulogue Romain Compingt
luci Dominique Mabileau
colonna sonora Antisten
costumi Corinne Petitpierre
parrucche Gwendoline Quiniou
equipe in tournée
responsabile luci Armand Coutant, assistente Flavien Carbou
Responsabile palco Victor Valette, assistente Pierre Godefroy
sartoria Cecile Flamand, assistente Christiane Fanchone
coproduzione Val Productions/Cie La Feuille d’Automne
con il sostegno alla produzione di Klap/Maison pour la Danse Marsiglia; L’Orange Bleue Eaubonne; L’Apostrophe Cergy Pontoise
prove in studio: Theatre Paul Eluard/Scene conventionnée Bezons; Centre national de la danse, un centre d’art pour la danse Pantin
diffusione Val Productions
Dopo aver conquistato oltre 100.000 spettatori , aver realizzato oltre 250 repliche ed ottenuto il “Premio del Pubblico” al 50° festival off di Avignone nel 2015, i Chicos Mambo ritornano in Italia con il loro ultimo spettacolo.
All’inizio furono i Ballets Trockadero de Montecarlo, per i fans semplicemente i Trocks. Nell’epoca glam degli anni settanta, quando iniziavano le prime battaglie sui diritti ‘di genere’, la straordinaria troupe di ballerini en travesti, con nomi che orecchiavano le divine del balletto, make up pesanti, tutu, tiare e scarpette da punta, iniziò a giocare con tic e cliches del balletto classico, facendo divertire e insieme eslatando il pubblico per l’incredibile bravura.
Dopo quarant’anni i Trocks sono sempre sulla breccia. Ma oltre a loro sono nate altre formazioni legate dal divertissement en travesti ma sempre ad alto tasso di bravura tecnica e artistica e con un tocco di fantasia sorprendente.
I Chicos Mambo, nati nel 1994 a Barcellona da un’idea di Philippe Lafeuille, coreografo e metteur en scene, è un gruppo che attualmente riunisce sei ottimi artisti versatili e tecnicamente agguerriti con i quali Philippe reinterpreta il mondo della danza, guardandolo con ironia e poesia. Più sofisticato dei Trocks, il mondo dei Chicos Mambo è infatti legato anche all’immaginario, alla fantasia, alla grazia oltre che ovviamente all’universo-mondo della danza, dal balletto classico in giù.
Pluripremiati dalla critica, invitati in festival à la page, i Chicos Mambo arrivano in Sardegna con una vera e propria hit della loro produzione: “Tutu”. Creato nel 2014 per celebrare il ventennale della compagnia, lo spettacolo è diventato talmente popolare e richiesto che di fatto è un vero e proprio must see. Replicato per sei mesi ininterrottamente al Bobino di Parigi lo show è un omaggio alla danza di cui il celebre costume è un’icona. Ma anche qui, l’icona si trasforma: diventa quasi un piumino in cui i ballerini scompaiono, o l’abito di una figurina da carillon che gira inesorabilmente. O anche un incredibile piumaggio: quello dei mitici Quattro Cignetti Quattro del Lago dei Cigni, che trasformano la loro danza cronometrica in un divertentissimo contest di hip hop.
Perchè in “Tutu” si attraversano tutti i generi. E oltre al balletto classico, ci sono le sfilate interminabili su antiche canzoni sul grammofono, tipiche dei ‘pezzi’ di Pina Bausch. O le moine delle ginnaste che alle Olimpiadi ci strabiliano con i loro incredibili tecnicismi e i loro guizzi espressivi un po’ fanè. E gli assoli ‘espressivi’ di palpitanti danzatrici moderne, metà valchirie e metà erinni. Il tutto declinato con grazia e bravura, con un gusto per il dialogo con il pubblico capace di incantare e dimostrare che anche un nostro semplice gesto, se guidato con abilità e poesia, può diventare danza. Dimostrando che in ogni essere umano c’è nascosto ma pronto a uscire quando meno te lo aspetti, un animo danzante.
Durata – 70 minuti
https://www.facebook.com/events/1010664312455342/
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(Friday) 20:00 - 21:10
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30mar20:0022:00Malefica e la Bella Addormentata nel Bosco - Musical
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La via del Collegio presenta: La compagnia NEVERLAND con un musical inedito ed originale di Simona Paterniani. Il musical è liberamente tratto dalla fiaba dei fratelli Grimm "La Bella Addormentata" la storia
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La via del Collegio presenta:
La compagnia NEVERLAND con un musical inedito ed originale di Simona Paterniani.
Il musical è liberamente tratto dalla fiaba dei fratelli Grimm
“La Bella Addormentata” la storia della principessa Aurora segnata dal terribile destino inflitto dalla perfida strega del male Malefica .
E’ una fiaba del passato rivisitata e ricca di nuove avventure e personaggi per renderla ancora più magica.
MALEFICA e la BELLA ADDORMENTATA NEL BOSCO è una favola romantica e avventurosa ma che allo stesso tempo affronta temi d’ importanza sociale come l’ amicizia, la fiducia, la speranza, il tradimento, l’ amore e il valore della Famiglia.
Il musical catapulterà il pubblico di bambini e adulti in un atmosfera suggestiva come quella del bosco fatato tra fate e elfi danzanti, canterini e vanitosi; e una selva oscura dove vive la perfida strega del male con orchi brutti e stolti, tra magia nera e incantesimi; sarà uno spettacolo, coinvolgente, incredibilmente magico e commovente perché l’ amore vero alla fine supererà ogni barriera, anche quella del tempo.
https://www.facebook.com/events/1849662931825961/
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(Saturday) 20:00 - 22:00
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april
09apr19:0021:00Tartufo - di Molière - regia Roberto Valerio
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Teatri di PistoiaTARTUFOdi Molière con (in o.a.) Giuseppe Cederna - Valentina Sperlì - Roberto Valerio e con Massimo Grigò, Roberta Rosignoli scene Giorgio Goricostumi Lucia Mariani luci Emiliano Pona adattamento
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Teatri di Pistoia
TARTUFO
di Molière
con (in o.a.) Giuseppe Cederna – Valentina Sperlì – Roberto Valerio
e con Massimo Grigò, Roberta Rosignoli
scene Giorgio Gori
costumi Lucia Mariani
luci Emiliano Pona
adattamento e regia Roberto Valerio
una produzione Associazione Teatrale Pistoiese Centro di Produzione Teatrale
con il sostegno di Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Regione Toscana
Note di Regia
La trama del celebre capolavoro è a tutti nota: il protagonista, emblema dell’ipocrisia, indossa la maschera della devozione religiosa e della benevolenza per raggirare e tradire il suo sprovveduto e ingenuo benefattore Orgone.
Tartufo è dunque un arrivista che veste i panni del virtuoso in odore di santità e Orgone è colui che gli regge lo specchio in un gioco di oscura manipolazione e dipendenza affettiva. Tartufo è scaltro, affascinante, pericoloso; i suoi gesti e le sue espressioni tradiscono una natura sanguigna, depravata, oscena, naviga nelle acque irrequiete della dissimulazione oscillando tra un’affettata eleganza e una grezza materialità. È sensuale e inquietante, tanto da ricordare qualcosa di diabolico, di sinistro. (…)
Il più delle volte, le versioni sceniche del Tartufo si sono concentrate sull’ipocrisia del personaggio del titolo. Non c’è dubbio che all’epoca in cui Molière scrisse la sua opera, i suoi obiettivi chiari erano i bigotti che usavano il rigorismo religioso come facciata per nascondere i loro empi comportamenti, senza nemmeno credere a ciò che stavano predicando. La battaglia era tra la verità e l’inganno, l’onestà e l’ipocrisia.
Ora, 350 anni dopo, questa equazione va parzialmente modificata. Tartufo non può più essere un semplice impostore. È molto più di questo: un profeta anticonformista. Un guru fanatico. Che denunzia, maledice e combatte contro un mondo di materialismo, consumismo, lassismo, dissolutezza, permissività e amoralità. Questo angelo oscuro o demone pietoso irrompe in una famiglia borghese benestante, la sconvolge completamente, prende il controllo, la castiga, la rivoluziona, la assorbe. Affascina interamente il pater familias Orgone e sua madre, le due figure chiave del potere familiare, mentre simmetricamente, respinge gli altri personaggi, cioè i ragazzi, la loro matrigna, lo zio e la cameriera. Tartufo ipnotizza il padre, acceca la madre, sposa la figlia, bandisce il figlio, seduce la matrigna, sconvolgendo il normale flusso di vita dell’intera famiglia. Come nel Teorema del film di Pasolini, egli lavora come un uragano, come una forza sovrannaturale, che con la sua radicalità scatena tutti i desideri e le furie trasformando il convenzionale e conformista vivere della casa.
La sua preda, Orgone, è la fragilità di un cuore catturato per la prima volta, il potere comico di un’anima contraddittoria, l’autorità della figura paterna che in modo vendicativo ha deciso di insegnare a tutta la sua famiglia come vivere punendola con Tartufo.
Elmire è uno dei personaggi più interessanti creati da Molière. Il suo potere enigmatico, la sua complessità evasiva, la sua apparente sottomissione, fanno di lei la vera potenza della commedia, l’unica in grado di sconfiggere Tartufo. Orgone ne è stato sedotto fino a sposarla, Tartufo è irresistibilmente attratto da lei. Un oscuro oggetto del desiderio.
(…) E quindi il nostro spettacolo sarà una commedia molto divertente, che saprà unire la satira corrosiva alla profonda riflessione sull’animo umano e sui valori sociali; con una visione audace e contemporanea che sottolinea la crisi della nostra società moderna dilaniata tra materialismo senza senso e spiritualità fanatica. Porteremo sulla scena, attraverso una rappresentazione giocosa delle tensioni sociali, politiche, familiari, l’esistenza umana, coniugando diversi registri in una polifonia di strati di senso, ora amari ora pungenti, che ci seducono, ci divertono e che ci parlano, nondimeno, con grande urgenza. Esplorare la modernità di questo classico intramontabile, per farne uno spettacolo popolare. Uno spettacolo in cui sarà divertente rovesciare, confondere, sconvolgere, sovrapporre bene e male, in una promiscuità di temi, caratteri e intrecci che nascondono, dietro i rumorosi ingranaggi della commedia, un riso amaro.
Roberto Valerio
https://www.facebook.com/events/2176834052572802/
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(Tuesday) 19:00 - 21:00
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Teatro Comunale di Sassari
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12apr19:0020:15Carmen.maquia - coreografia Gustavo Ramírez Sansano
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Titoyaya Dansa CARMEN.MAQUIA direzione artistica, coreografia Gustavo Ramírez Sansano musiche Carmen Suite di G. Bizet e Fantasía Carmen Op. 25 di P. Sarasate. scene Luis Crespodisegno costumi David
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Titoyaya Dansa
CARMEN.MAQUIA
direzione artistica, coreografia Gustavo Ramírez Sansano
musiche Carmen Suite di G. Bizet e Fantasía Carmen Op. 25 di P. Sarasate.
scene Luis Crespo
disegno costumi David Delfín
organizzazione tour Mauro Diazzi srl
“Carmen.maquia” ha debuttato con la compagnia americana Luna Negra Dance Theater, diretta da Gustavo Ramírez dal 2009 al 2012. In questa occasione si è avvalso della collaborazione di altri celebri professionisti spagnoli come Luis Crespo per le scenografie e il recentemente scomparso David Delfín per i disegni dei costumi.
“Carmen.maquia” è una versione contemporanea della nota storia di Mérimée sulla bella e compiacente Carmen, che usa la sua sensualità per manipolare gli uomini e ottenere ciò che vuole.
Due opere di Picasso dedicate alla Carmen di Mérimée servono da ispirazione per la scenografia minimalista di Luis Crespo e per l’eleganza e sobrietà dei costumi ideati da David Delfín: Carmen 1949 e Le Carmen des Carmen del 1964. Il bianco e nero di quest’opera è fortemente presente in scena dall’inizio alla fine.
Il titolo dell’opera “Carmen.maquia” deriva dalla descrizione che lo stesso Picasso diede del temperamento spagnolo, paragonandolo alla indomabilità del toro e dalla parola “Tauromaquia”, che descrive l’arte del toreare.
“Carmen.maquia” ha suscitato nel pubblico un grande entusiasmo in tutte le versioni realizzate dopo il debutto di Luna Negra a Chicago nel 2012. Tra queste, Ballet Hispánico, compagnia di riferimento a New York per la cultura latina, ha incluso “Carmen.maquia” nel suo repertorio dal 2014 e BalletMet, storica compagnia di Columbus che lo ha messo in scena nel 2016. È stato inoltre realizzato e pubblicato un blu-ray per la Naxos USA, nell’ambito del programma Lincoln Center at the movies con la versione del Ballet Hispanico.
Durata 75 minuti
https://www.facebook.com/events/265884940951980/
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(Friday) 19:00 - 20:15
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16apr19:0021:00Regalo di Natale - di Pupi Avati con Gigio Alberti, Filippo Dini
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La PirandellianaREGALO DI NATALEdi Pupi Avatiadattamento teatrale Sergio Pierattini con Gigio Alberti, Filippo Dini, Giovanni Esposito, Valerio Santoro, Gennaro Di Biase scenografie Luigi Ferrignocostumi Alessandro Lailuci Pasquale
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La Pirandelliana
REGALO DI NATALE
di Pupi Avati
adattamento teatrale Sergio Pierattini
con Gigio Alberti, Filippo Dini, Giovanni Esposito, Valerio Santoro, Gennaro Di Biase
scenografie Luigi Ferrigno
costumi Alessandro Lai
luci Pasquale Mari
regia Marcello Cotugno
Quattro amici di vecchia data, Lele, Ugo, Stefano e Franco, si ritrovano la notte di Natale per giocare una partita di poker. Con loro vi è anche il misterioso avvocato Santelia, un ricco industriale contattato da Ugo per partecipare alla partita.
Franco è proprietario di un importante cinema di Milano ed è il più ricco dei quattro, l’unico ad avere le risorse economiche per poter battere l’avvocato, il quale tra l’altro è noto nel giro per le sue ingenti perdite. Tra Franco e Ugo però, i rapporti sono tesi; la loro amicizia, infatti, è compromessa da anni, al punto tale che Franco, indispettito dalla presenza dell’ormai ex amico, quasi decide di tornarsene a casa. La sola prospettiva di vincere la somma necessaria alla ristrutturazione del cinema lo fa desistere dall’idea.
La partita si rivela ben presto tutt’altro che amichevole. Sul piatto, oltre a un bel po’ di soldi, c’è il bilancio della vita di ognuno: i fallimenti, le sconfitte, i tradimenti, le menzogne, gli inganni. È uno tra i più bei film di Avati, lucido, amaro, avvincente.
Con la sua stringente contemporaneità e la sua universalità fuori dal tempo, la parabola di Regalo di Natale di Pupi Avati racconta il trionfo del singolo sul collettivo, il simbolo di un’esistenza spesso doppia e meschina, un’amara riflessione su come stiamo diventando. O su come forse siamo già diventati.
Note di Regia
Ethos andropo daimon (Il carattere di un uomo è il suo destino)
Eraclito
Nel suo saggio I giochi e gli uomini, il sociologo Roger Caillois suddivide i giochi in quattro categorie: agon o competizione, alea o caso, mimicry o maschera ilinx o vertigine. Il poker, secondo molti, si avvicina all’idea del gioco perfetto, poiché racchiude in sé tutte e quattro queste anime. “Nulla come il gioco del poker vi rivela – sostengono il filosofo Rovatti e il sociologo Dal Lago – la persona morale di chi vi sta di fronte (e la vostra a loro)”. Il poker è anche un nobilissimo gioco tra gentiluomini, un rito moderno in cui mostrarsi per quello che non si è, proprio come in una rappresentazione teatrale: quanto più la maschera è forte e impenetrabile, tanto più sarà difficile comprendere i nostri punti.
Ci troviamo in una villa, la notte di Natale. Quattro amici, Franco, Ugo, Lele e Stefano, che non si vedono da dieci anni, incontrano quello che è designato ad essere il “pollo” da spennare: l’avvocato Sant’Elia, un uomo sulla sessantina, ricco e ingenuo, che sembra addirittura trovare consolazione nel perdere. In realtà è il presunto “pollo” a trovarsi di fronte quattro uomini che nella vita hanno giocato col destino e che, in un modo o nell’altro, hanno perso.
Originariamente ambientato negli anni ‘80, il testo è stato trasposto nel 2008, anno in cui la crisi economica globale si è abbattuta sull’Europa segnando profondamente la società italiana. In risposta a recessione e precariato, il gioco d’azzardo vive una stagione di fulminante ascesa, e – dalle slot che affollano i bar e al boom del poker texano – si moltiplicano i luoghi e le modalità in cui viene praticato.
I soldi facili sono la chimera inseguita anche dai nostri protagonisti, in un crescendo di tensione che ci rivela mano dopo mano come, al tavolo verde, questi uomini si stiano giocando ben più di una manciata di fiches.
Cinque attori di grande livello, Gigio Alberti, Filippo Dini, Giovanni Esposito, Valerio Santoro e Gennaro Di Biase, si calano in una partita che probabilmente lascerà i loro personaggi tutti sconfitti, a dimostrazione di come alcuni valori fondamentali delle relazioni umane – amicizia, lealtà e consapevolezza di sé – stiano dolorosamente tramontando dal nostro orizzonte. D’altro canto, già Aristotele, tra i primi filosofi a riconoscere il valore dell’amicizia (“l’amicizia è una virtù indispensabile all’uomo: nessuno sceglierebbe di vivere senza amici”), metteva in guardia gli uomini nello scegliere bene i propri amici, poiché interessi materiali possono facilmente prendere il sopravvento sul sentimento.
Con la sua stringente contemporaneità e la sua universalità fuori dal tempo, la parabola di Regalo di Natale è allora il trionfo del singolo sul collettivo, è la metafora del successo di uno conquistato a spese di tutti, è il simbolo di una teatralità doppia e meschina, è un’amara riflessione su come stiamo diventando. O su come forse siamo già diventati.
Se il poker è lo specchio della vita, il teatro è il luogo dove attori e spettatori si possono rispecchiare gli uni negli altri. E due specchi messi uno di fronte all’altro generano immagini. Infinite.
Marcello Cotugno
https://www.facebook.com/events/488631288315552/
Time
(Tuesday) 19:00 - 21:00
Location
Teatro Comunale di Sassari
Teatro Comunale di Sassari
17apr19:0022:00Elio & OJS in Pierino e il lupo - JazzOp 2019
Event Details
Mercoledì 17 aprile ore 21.00#SASSARI, Teatro Comunale Pierino e il LupoElio & OJSRoberto Spadoni arrangiamenti e direzione Posto unico 20 euro Prevendita online: https://boxofficesardegna.it/C1/2625/Content.aspx/Eventi/Pierino_e_il_Lupo_-_Elio_e_l'Orchestra_Jazz_della_Sardegna_17_04_2019 https://www.facebook.com/events/621889331578054/
Event Details
Mercoledì 17 aprile ore 21.00
#SASSARI, Teatro Comunale
Pierino e il Lupo
Elio & OJS
Roberto Spadoni arrangiamenti e direzione
Posto unico 20 euro
Prevendita online: https://boxofficesardegna.it/C1/2625/Content.aspx/Eventi/Pierino_e_il_Lupo_-_Elio_e_l’Orchestra_Jazz_della_Sardegna_17_04_2019
https://www.facebook.com/events/621889331578054/
Time
(Wednesday) 19:00 - 22:00
Location
Teatro Comunale di Sassari
Teatro Comunale di Sassari
30apr19:0021:59An Evening With Manuel Agnelli | Sassari
Event Details
‘An Evening with Manuel Agnelli’: il frontman degli Afterhours torna in concerto con uno spettacolo unico. ✨ Brani tratti dall’ormai trentennale repertorio di Afterhours, in versioni totalmente inedite, si alterneranno a
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‘An Evening with Manuel Agnelli’: il frontman degli Afterhours torna in concerto con uno spettacolo unico. ✨
Brani tratti dall’ormai trentennale repertorio di Afterhours, in versioni totalmente inedite, si alterneranno a cover dense di significati per il suo percorso musicale, a brani strumentali di varia estrazione di genere e a quelle letture che hanno ispirato la sua poetica e i capisaldi del suo racconto.
Manuel sarà accompagnato sul palco da Rodrigo D’Erasmo, violinista, polistrumentista e arrangiatore.
Ricordiamo che i biglietti dei concerti Vertigo sono in vendita esclusivamente sul circuito Ticketone. Eventuali tagliandi in vendita su altri circuiti non sono autorizzati e ci riserviamo il diritto di negare l’accesso.
https://www.facebook.com/events/2004839029813812/
Time
(Tuesday) 19:00 - 21:59
Location
Teatro Comunale di Sassari
Teatro Comunale di Sassari