Sassari: Protesta Unita contro Allevamento Intensivo a Caniga

Un centinaio di manifestanti si è riunito recentemente a Sassari, in Piazza d’Italia, per esprimere ferma opposizione all’allevamento intensivo di suini operativo nella frazione di Caniga. L’impianto, dove sono confinati circa 1500 maiali, è finito al centro di una vibrante protesta promossa da diverse associazioni animaliste e ambientaliste, che ne chiedono l’immediata chiusura.

Le preoccupazioni principali sollevate dagli attivisti, tra cui esponenti di LAV, Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente, OIPA e Animal Voices United, riguardano l’impatto ambientale e il benessere degli animali. Roberto Corona della LAV ha evidenziato il timore di un serio inquinamento delle falde acquifere a causa delle deiezioni animali, che potrebbero contenere anche residui di antibiotici. La struttura viene inoltre definita un “presidio di sofferenza”, dove i suini vivrebbero in condizioni estreme, privati della luce solare, rinchiusi tra cemento e acciaio, con pratiche come il taglio della coda e l’estrazione dei denti.

Nonostante l’amministrazione comunale, con il sindaco Giuseppe Mascia e l’assessore Lello Panu, abbia sostenuto la legittimità dell’allevamento secondo le normative vigenti, gli attivisti mantengono forti perplessità. La mobilitazione non si fermerà: sono state avviate una raccolta firme e un “mailing bomb” al Comune di Sassari. Inoltre, Fatima Fiocca della Lega Difesa Animale e Ambiente ha annunciato un ulteriore sit-in pacifico direttamente davanti all’impianto di Caniga per il 9 novembre, per mantenere alta l’attenzione sulla questione.

Fonte originale e approfondimento: Unionesarda