Dopo un decennio di indagini e un lungo iter giudiziario, il Tribunale di Sassari ha assolto due imputati accusati di concorso nella rapina avvenuta il 30 luglio 2015 presso la gioielleria “Puggioni” di via Turritana. La sentenza “perché il fatto non sussiste” è arrivata a chiusura di un processo che ha fatto luce su uno degli episodi criminali più complessi degli ultimi anni in città.
Il colpo, che vide tre uomini irrompere nell’esercizio commerciale e fuggire con preziosi, scatenò un’intensa attività investigativa. La polizia scientifica rilevò impronte digitali e tracce di sangue sulla scena, mentre un testimone oculare in bicicletta fornì indicazioni cruciali, portando le forze dell’ordine a individuare un rifugio e a sequestrare materiali utili alle indagini.
Le complesse attività della Squadra Mobile proseguirono per oltre un anno e mezzo, culminando nell’identificazione di un 56enne e un 42enne. Oltre alla rapina, i due erano accusati di aver inscenato un finto incidente stradale. Questa messa in scena, secondo l’accusa, sarebbe servita a giustificare ferite riportate durante la concitazione del colpo e a ottenere risarcimenti assicurativi illeciti.
Nonostante l’impegno investigativo, il collegio giudicante, presieduto da Giancosimo Mura, ha accolto la richiesta del pubblico ministero, ritenendo il quadro probatorio insufficiente. Come riportato da La Nuova Sardegna, l’assoluzione per mancanza di elementi certi evidenzia le difficoltà nel ricostruire pienamente i fatti a distanza di tanto tempo. Resta definitiva la condanna per un terzo complice, la cui posizione era stata stralciata.
Fonte originale e approfondimento: Sassarioggi

GIPHY App Key not set. Please check settings