Alghero, gioiello della provincia di Sassari, ha ospitato un evento di risonanza internazionale e profondo valore culturale: la seconda esecuzione congiunta de El Cant de la Sibil·la. Dopo il primo storico incontro a Palma nel 2024, la Cattedrale di Santa Maria si è illuminata, accogliendo le versioni di Alghero, Barcellona, Maiorca e Valencia di questo dramma liturgico medievale. Un’occasione unica dove arte, storia, sacralità e lingua si sono fuse in un’unica voce, rinnovando il legame profondo tra i Paesi catalani e sottolineando l’identità unica della città.
L’evento “El Cant de la Sibil·la a les Catedrals de la Mediterrània” non è solo uno spettacolo, ma la rappresentazione di un altissimo valore simbolico. Le quattro Sibille delle cattedrali affacciate sul Mediterraneo si uniscono in un abbraccio di fratellanza e condivisione. Il Mediterraneo si è trasformato così non solo in spazio geografico, ma in un ponte di culture, lingue e tradizioni che si riconoscono e si celebrano reciprocamente, rivitalizzando un patrimonio spirituale e culturale condiviso dalle chiese locali.
La giornata ad Alghero ha previsto un doppio appuntamento: una tavola rotonda nella Sala Capitolare, moderata da Gustau Navarro Barba, con figure di spicco come il vescovo Mauro Maria Morfino e rappresentanti delle cattedrali partner. La serata è culminata con l’emozionante esecuzione del Cant de la Sibil·la, aperta dal Coro Polifonico Algherese e arricchita da Nadia Akaarir i Tomàs (Maiorca), Mariona Llobera i Trias (Barcellona), André Padilla Velasco (Valencia) e Gabriele Catalano (Alghero). L’evento, promosso dalla Diocesi di Alghero-Bosa e dal Coro Polifonico Algherese, ha beneficiato del supporto della Regione Sardegna, del Comune di Alghero, della Fondazione Alghero e della Camera di Commercio di Sassari.
Fonte originale e approfondimento: Unionesarda


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