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L’accusatrice di La Russa jr chiede i tabulati di Pazzali

Il legale della giovane che ha denunciato per violenza sessuale Leonardo Apache La Russa, figlio del presidente del Senato, e il suo amico dj Tommaso Gilardoni, ha presentato un’istanza alla Procura di Milano per chiedere di poter acquisire i tabulati del traffico telefonico di Enrico Pazzali, il presidente autosospeso di Fondazione Fiera Milano indagato nell’inchiesta sui dossieraggi, e dei telefoni della sua società, la Equalize.
La richiesta dell’avvocato Stefano Benvenuto, da quanto si è saputo, è legata al fatto che dall’indagine sulle presunte cyber-spie è emerso che Pazzali avrebbe chiesto ai ragazzi che lavoravano in Equalize di effettuare anche alcune ricerche sul presidente del Senato e sui suoi figli.
Una richiesta che sarebbe arrivata nel pomeriggio del 19 maggio del 2023: e proprio nella notte tra il 18 e il 19 maggio dello scorso anno la ragazza, presunta vittima della violenza, incontrò Leonardo Apache nelle discoteca milanese Apophis e poi si sarebbe risvegliata la mattina a casa La Russa senza ricordare nulla, stando alla sua versione, e convinta di aver subito abusi. Quel pomeriggio la ragazza andò alla clinica Mangiagalli per accertamenti e poi denuncio La Russa junior circa un mese dopo. In sostanza, il legale della 22enne vuole capire, anche acquisendo le intercettazioni agli atti, oltre ai tabulati, se quel 19 maggio ci siano stati o meno dei contatti tra Pazzali e La Russa in relazione a quelle ricerche che sarebbero state effettuate sui sistemi che aveva in uso la Equalize.
Pazzali, infatti, come risulta dalle conversazioni, ai suoi chiedeva, riferendosi al terzogenito del senatore: “Leonardo sull’intelligence non ha niente?”. Nelle carte del caso dossieraggi viene indicata quella coincidenza temporale tra le due vicende, ma non ci sarebbero altri profili di connessione nelle indagini. “Proprio la notte tra il 18 ed il 19 maggio – scrivono i carabinieri del Nucleo investigativo di Varese in un’informativa – il figlio di La Russa passerà la notte con una ragazza che poi lo denuncerà per stupro”.
L’istanza del legale sarà valutata dal pool titolare delle indagini sui presunti abusi e poi semmai dalla Dda, che con la Dna si occupa del fascicolo sui report realizzati con informazioni riservate prelevate dalle banche dati. Intanto, nell’inchiesta sulla presunta violenza, coordinata dall’aggiunta Letizia Mannella e dalla pm Rosaria Stagnaro, si sta attendendo il deposito di nuove analisi informatiche su alcuni telefoni soprattutto in relazione, come era scritto negli atti, ad una “accertata modifica o cancellazione di contenuti” video.
Analizzando le decine di verbali raccolti, gli inquirenti si sono resi conto, infatti, che le versioni di alcuni testi non erano riscontrate e da qui è scattata l’esigenza di riascoltarne due e poi di andare ad effettuare nuove verifiche sui cellulari. Uno dei nodi centrali da sciogliere per arrivare nelle prossime settimane alla definizione delle indagini è stabilire se la ragazza fosse o meno in grado di esprimere un consenso, dato che aveva bevuto e assunto tranquillanti, cannabis, cocaina. E sono importanti sul punto gli esiti di un’ampia consulenza tossicologica e medico-legale. Gli inquirenti dovranno pure verificare il presunto dolo dei due indagati, che hanno sempre parlato di rapporti consenzienti.

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