La volontà del presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, di arrivare ad un accordo che porti alla pace in Ucraina indica che “i segnali sono positivi”: lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, in un’intervista al programma ‘Mosca. Cremlino. Putin’. Lo riporta l’agenzia di stampa russa Interfax.
“I segnali sono positivi. Durante la sua campagna elettorale Trump ha detto di percepire tutto come un accordo. Che potrebbe fare un accordo che porti la pace – ha affermato il portavoce -. Almeno parla di pace, non parla di scontro, non dice di voler infliggere una sconfitta strategica alla Russia, e questo lo distingue favorevolmente dall’amministrazione in carica. È difficile dire cosa succederà dopo”. Peskov è stato intervistato dal conduttore e creatore del programma ‘Mosca. Cremlino. Putin’, Pavel Zarubin, il quale ha pubblicato sul suo canale Telegram spezzoni dell’intervista.
Il primo ministro polacco Donald Tusk si aspetta nel prossimo futuro una data per il cessate il fuoco in Ucraina. Intervistato dall’emittente radio polacca Polskie Radio, Tusk ha inoltre affermato di aspettarsi dichiarazioni su quale confine sarà in vigore e sulle garanzie di sicurezza per l’Ucraina, riporta Polskie Radio sul suo sito. “Si tratterà certamente di decisioni che comporteranno una minore ingerenza degli Stati Uniti negli affari ucraini”, ha affermato, sottolineando che “le decisioni sulla guerra in Ucraina non possono essere prese sopra le teste degli ucraini, ma neanche sopra le nostre”.
Le forze russe hanno attaccato l’Ucraina la notte scorsa con un record di 145 droni di vario tipo, inclusi i velivoli kamikaze Shahed di produzione iraniana: lo ha reso noto su Telegram l’Aeronautica militare di Kiev. “Il nemico ha attaccato con un numero record di droni!”, si legge nel messaggio. La regione di Odessa e altre regioni del Paese “hanno sofferto a causa degli attacchi” nemici, con danni a edifici e proprietà private. Le difese aeree di Kiev hanno abbattuto 62 droni russi: altri 67 risultano dispersi in diverse regioni e altri 10 hanno lasciato lo spazio aereo ucraino in direzione di Moldavia, Bielorussia e Russia.
La Russia ha lanciato contro l’Ucraina questa settimana “più di 800 bombe aeree guidate, circa 600 droni d’attacco e quasi 20 missili di vario tipo”: lo ha reso noto su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, confermando che la notte scorsa l’esercito di Mosca ha lanciato “un numero record di 145 (droni) Shahed e altri droni d’attacco”. “Questa settimana, le nostre forze di difesa aerea hanno lavorato ogni notte e ogni giorno per proteggere i cieli dell’Ucraina dal terrore russo”, si legge inoltre nel messaggio . “Questo terrore non può essere fermato con le parole e l’uccisione di bambini e la perdita di parenti non possono essere dimenticati – prosegue Zelensky -. Senza soluzioni forti, non c’è sicurezza dal terrore e questo è altrettanto chiaro in ogni Paese. E senza giustizia, non c’è pace duratura, e raggiungere questo obiettivo è abbastanza realistico per l’Ucraina”.
Il ministero della Difesa russo ha reso noto che le difese aeree del Paese hanno abbattuto tra le 7:00 e le 10:00 di questa mattina (le 5:00 e le 8:00 in Italia) un totale di 70 droni ucraini, 34 dei quali sul territorio della regione di Mosca. E’ quanto si legge in un comunicato pubblicato su Telegram. Altri 14 droni sono stati distrutti sulla regione di Bryansk, sette ciascuno sulle regioni di Orel e Kaluga, sei sul territorio della regione di Kursk e due su quello della regione di Tula.
La Russia sta per varcare la soglia dei 700mila soldati morti o feriti e ottobre è stato il peggiore mese in termini di perdite dall’inizio della guerra in Ucraina: lo ha detto alla Bbc l’ammiraglio Tony Radakin, capo di stato maggiore della difesa britannica. Secondo Radakin, le forze russe hanno subito una media di circa 1.500 morti o feriti “ogni singolo giorno” il mese scorso. Per i funzionari della difesa occidentali si tratta del bilancio più pesante finora. “La Russia sta per subire 700.000 morti e feriti. E’ l’enorme dolore e sofferenza che la nazione deve sopportare a causa dell’ambizione di Putin”, ha aggiunto Radakin.
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