Sostegno all’invecchiamento
attivo e in salute, anche con opportunità di lavoro di qualità e
di apprendimento permanente a tutte le età. Come? Attirando e
trattenendo meglio i lavoratori anziani, promuovendo una
maggiore flessibilità nei percorsi di carriera e affrontando la
discriminazione basata sull’età nei luoghi di lavoro, anche
attraverso il dialogo sociale a tutti i livelli.
È uno dei passaggi della dichiarazione conclusiva dei
ministri che hanno partecipato a Cagliari al G7 Lavoro e
Occupazione.
“Lavoreremo inoltre per superare le barriere strutturali alla
partecipazione al mercato del lavoro e attivare il potenziale
non sfruttato degli occupati sottoutilizzati e degli inattivi,
inclusi i lavoratori anziani, le persone con disabilità, coloro
con condizioni di salute a lungo termine, i giovani e le donne”.
Nei Paesi del G7 – si legge nel documento – la quota di
persone anziane aumenterà rapidamente nei prossimi decenni. “Una
popolazione che invecchia sta rapidamente diventando uno dei
fattori di carenza di manodopera nei settori economici chiave di
molti Paesi e pone diverse sfide, come la sostenibilità della
protezione sociale, inclusi i sistemi di sicurezza sociale,
l’equità intergenerazionale, più persone che necessitano di
assistenza e maggiore pressione sul settore dell’assistenza”.
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