Cresce la preoccupazione nelle
campagne per la lingua blu in Sardegna. A causa del perdurare
del clima mite, il numero dei focolai attivi in 15 giorni è
quasi raddoppiato da 75 a 130. Due quelli estinti e altri 87
sospetti per un totale di 219. I dati sono stati pubblicati
dall’Istituto zooprofilattico della Sardegna (Izs) sul proprio
sito istituzionale.
Le province più colpite sono quelle del Medio Campidano, del
Nuorese e dell’Oristanese. In quest’ultimo territorio si
contano, secondo i dati della Asl 5, 292 capi morti e 876 ovini
contagiati dal virus, mentre sono 59 gli allevamenti dove finora
si sono sviluppati focolai.
“Gestiamo epidemia dagli anni 2000 ma la novità di quest’anno
è la circolazione de ceppo nuovo, l’8, arrivato dalla Corsica –
spiega all’ANSA il direttore generale dell’Izs Sardegna,
Giovanni Filippini – abbiamo un aumento dei casi sospetti ma non
abbiamo il sentore che ci sia una manifestazione clinica
importante e soprattutto siamo molto fiduciosi sull’abbassamento
delle temperature, che dovrebbero calare nei prossimi giorni. La
settimana prossima avremo un nuovo incontro con le
organizzazioni di categorie per fare il punto sugli interventi.
Ora stiamo vaccinando per il sierotipo 4 ma esiste già il
vaccino per l’8″. E proprio questo ceppo della blue tongue si è
manifestato soprattutto nel Medio Campidano, meno in Gallura e
nell’Oristanese (mappa focolai BT dell’Izs)
“La situazione è sotto controllo e i numeri relativi alla
diffusione del virus sono contenuti – osserva Enrico Vacca,
direttore del servizio di Sanità Animale della Asl 5 – tutti i
focolai confermati riguardano il sierotipo 8, che è stato
rilevato per la prima volta in Sardegna, ma anche in Italia,
proprio in un allevamento di San Vero Milis”.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA
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