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Hamas, non c’è ancora accordo sullo scambio di prigionieri

Ventotto bambini prematuri provenienti dall’ospedale Al Shifa di Gaza sono arrivati al valico di Rafah. Lo riporta l’emittente statale egiziana al Qahera. Intanto due cisterne di carburante sono entrate nella Striscia di Gaza portando il totale a 9.

Video Bimbi prematuri evacuati dall’ospedale al Shifa di Gaza giungono in Egitto

Sessantasei bambini malati, 41 dei quali affetti da vari tipi di tumore, provenienti dagli ospedali di Gaza, sono partiti oggi dal valico di Rafah per essere curati in Turchia. Altri 20 erano già arrivati venerdì scorso e ripartiti sabato per gli Emirati. Lo riferisce all’ANSA la Mezzaluna rossa egiziana.

L’Egitto – fa intanto sapere l’Ufficio stampa del governo – ha continuato ad accogliere feriti, cittadini stranieri, con doppia cittadinanza ed egiziani attraverso il valico, per un totale di 6.713 cittadini stranieri, con doppia cittadinanza e 929 egiziani accolti dall’inizio delle ostilità. Il numero totale dei feriti accolti attraverso il valico di Rafah per essere curati negli ospedali egiziani ammonta, da quando il valico è stato aperto, a 236 feriti e 197 accompagnatori. Di pari passo – aggiunge il governo egiziano – sono proseguiti gli sforzi per fornire aiuti umanitari alla Striscia di Gaza. Il volume degli aiuti arrivati ad Al-Arish ha raggiunto circa le 9.205 tonnellate.

La Mezzaluna Rossa egiziana, l’Alleanza Nazionale e Hayat Karima (iniziativa Vita Dignitosa) hanno fornito la maggior parte di questi aiuti. Anche numerosi Paesi arabi hanno fornito aiuti significativi, come Giordania, Emirati Arabi Uniti, Tunisia, Qatar, Kuwait, Algeria, Iraq, Bahrein, Marocco, Libia, Arabia Saudita e Sultanato dell’Oman. Per quanto riguarda l’Occidente – precisa una nota – i Paesi stranieri che hanno fornito aiuti sono, oltre all’Italia, Turchia, Venezuela, Brasile, Russia, Pakistan, Turkmenistan, Danimarca, India, Kenya, Regno Unito, Colombia, Belgio, Francia, Inghilterra, Giappone, Malesia, Indonesia e Grecia. Polonia, Romania, Svizzera e Cecenia, oltre a istituzioni regionali e internazionali come il Programma alimentare mondiale, l’Unicef, l’Organizzazione mondiale della sanità e l’Unrwa si stanno dando da fare per il soccorso e il collocamento dei rifugiati palestinesi. Ad al-Arish sono arrivati in tutto 158 aerei. Il volume totale degli aiuti consegnati ai palestinesi era contenuto in 1.284 camion con 2.146 tonnellate di medicinali e forniture mediche, 238 tonnellate di carburante, 4.668 tonnellate di cibo, 4.260 tonnellate di acqua, 1.169 tonnellate di altri materiali di soccorso, 78 tonnellate di tende e plastica e 16 ambulanze.

Leggi l’articolo su: Ansa.it

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