Mistero fitto sul ritrovamento, sabato mattina, del cadavere mutilato di un uomo sulla costa vicino a una delle spiagge più famose d’Italia, la Pelosa, sul mare di Stintino (Sassari), nel nord ovest della Sardegna.
Il corpo era privo completamente della testa: mancano parti consistenti degli arti. Nella parte bassa del corpo, seminudo, i brandelli di un paio di jeans. Il cadavere, in avanzato stato di decomposizione, è stato tirato fuori dall’acqua e portato all’istituto di Medicina legale di Sassari. Non è dato sapere da quanto tempo fosse in acqua.
Sul posto sono intervenuti i barracelli (un’istituzione pubblica rurale), il medico legale, la guardia costiera e i carabinieri di Stintino e Porto Torres, che hanno avviato le indagini. Al vaglio le denunce delle persone scomparse negli ultimi mesi, con una particolare attenzione anche alla Francia, e in special modo alla Corsica. In teoria le correnti potrebbero aver spinto il corpo sulle coste italiane anche da molto lontano.
Gli investigatori avrebbero escluso che possa trattarsi del corpo di un poliziotto scomparso nella zona da mesi. Ma per il resto, il lavoro degli inquirenti è in una fase iniziale. Sarà fondamentale l’autopsia per determinare se la morte sia avvenuta per decapitazione o se questa sia avvenuta in un secondo momento. Potrebbe essere necessario un esame del Dna per avere altre informazioni sul cadavere.
La Pelosa è da decenni in vetta a tutte le classifiche secondo il giudizio dei viaggiatori: più volte miglior spiaggia d’Italia, spesso tra le prime del Mediterraneo e in Europa, persino nella top ten delle più spettacolari al mondo. Frequentatissima e a numero chiuso in estate, la zona d’inverno è poco frequentata e non è chiaro da quanti giorni il corpo mutilato fosse sugli scogli.
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