Un monologo a due voci tra
l’autore, e interprete dell’opera, Bernardo De Muro e Pietro
Orecchioni, in cui l’arte oratoria e il talento nell’uso della
parola di De Muro si trasformano sul palco in 75 minuti di
dialogo sulla “salubrità della follia” intesa come motore di
creatività e madre di opere geniali tra i grandi maestri
dell’arte, della musica e della letteratura. È la nuova
produzione teatrale originale, “Il custode della follia”,
firmata da De Muro, scrittore, poeta e drammaturgo sardo, in
scena in anteprima all’Ama, Auditorium multimediale di
Arzachena, il prossimo 21 dicembre alle 20.30.
A collaborare con l’autore la compagnia teatrale studentesca
I Moscìli: i ragazzi coordinati dalla docente Angela Pisutu, del
liceo scientifico Falcone e Borsellino, faranno da comparse
accanto ai due protagonisti. Al violoncello Luca De Muro, che si
è occupato degli interventi musicali, mentre a curare la regia
è Stefano Di Franco.
“Spesso derisa, osteggiata e non compresa, la follia riveste
un ruolo importante nella vita dell’uomo – spiega Bernardo De
Muro -. La pazzia determina il suo sé, la follia orienta il
possibile, il verosimile, ciò che nasce dall’esperienza e non
dai dogmi, o dalle regole unidirezionali. Senza un briciolo di
follia si semina poco e male, e i frutti saranno quel che
saranno: pochi e acerbi. In questo mio lavoro – chiarisce – ho
voluto creare un personaggio immaginifico, e un poco sognate, a
cui ho dato il compito immane, ma stimolante, di gettare il seme
di una sana e utile follia nel futuro delle nuove generazioni.
Le strade dell’educazione sono numerose e il teatro è una di
queste, un luogo in cui disciplina e impegno sono basilari”.
L’intero lavoro che vede coinvolti i ragazzi nelle varie fasi
della produzione teatrale, sarà documentato con foto e video per
creare materiale multimediale con il quale verrà divulgato il
progetto portato avanti dall’assessorato comunale alla Cultura,
con lo scopo di accrescere la comprensione del mondo del teatro
tra i ragazzi e la comunità.
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