Così l’associazione Grig ritorna sulla dibattuta questione dei lavori nella falesia a Punta Giglio [LEGGI], che torna prepontetemente alla ribalta della cronaca dopo l’osteggiato progetto del “Rifugio di Mare”. In particolare, gli ambientalisti di Grig non solo ricostruiscono l’iter delle autorizzazione tra i vari Enti ma segnalano la sparizione della colonia nidificante del Gabbiano corso, di rilevante interesse naturalistico per la Sardegna e il Mediterraneo.
«Un fatto gravissimo, dovuto con elevata probabilità all’aumento della pressione antropica: nonostante ciò non si ritiene quantomeno di effettuare un’approfondita procedura di valutazione di incidenza ambientale in presenza di un’ulteriore e non richiesta antropizzazione del sito naturalistico» spiega il presidente Stefano Deliperi. E conclude con un quesito: «Il rischio che lavori non certo indispensabili possano provocare danni a siti di nidificazione di specie avifaunistiche di primaria importanza è decisamente alto e il principio di precauzione, nonché le procedure di valutazione degli impatti sull’ambiente dovrebbero costituire un necessario vaglio molto puntuale e severo. Ma il compito di un ente gestore di un’area naturale protetta è in primo luogo salvaguardare i valori naturalistici del sito o favorire il turismo nautico?».
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