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«A Punta Giglio sparisce il Gabbiano corso»

ALGHERO – Nonostante riserve e contestazioni, anche provenienti da esponenti del mondo scientifico nazionali e internazionali, l’Azienda speciale di gestione del Parco naturale regionale di Porto Conte prosegue nell’intendimento di avviare a breve la realizzazione del progetto definitivo dei “Lavori di mitigazione del rischio frana in falesia Punta Giglio nel Comune di Alghero” (importo complessivo euro 512.995,51). Il progetto approvato nel 2022, afferma di avere quale obiettivo la mitigazione del rischio di frana e di erosione, sebbene riconosca che il fenomeno naturale è inarrestabile: attualmente circa 8 ettari di mare sotto la falesia, per una lunghezza di circa 400 metri, sono interdetti dall’ordinanza n. 51/2015 del 23 ottobre 2015 dall’Ufficio circondariale marittimo di Alghero per il rischio di caduta massi.

Così l’associazione Grig ritorna sulla dibattuta questione dei lavori nella falesia a Punta Giglio [LEGGI], che torna prepontetemente alla ribalta della cronaca dopo l’osteggiato progetto del “Rifugio di Mare”. In particolare, gli ambientalisti di Grig non solo ricostruiscono l’iter delle autorizzazione tra i vari Enti ma segnalano la sparizione della colonia nidificante del Gabbiano corso, di rilevante interesse naturalistico per la Sardegna e il Mediterraneo.

«Un fatto gravissimo, dovuto con elevata probabilità all’aumento della pressione antropica: nonostante ciò non si ritiene quantomeno di effettuare un’approfondita procedura di valutazione di incidenza ambientale in presenza di un’ulteriore e non richiesta antropizzazione del sito naturalistico» spiega il presidente Stefano Deliperi. E conclude con un quesito: «Il rischio che lavori non certo indispensabili possano provocare danni a siti di nidificazione di specie avifaunistiche di primaria importanza è decisamente alto e il principio di precauzione, nonché le procedure di valutazione degli impatti sull’ambiente dovrebbero costituire un necessario vaglio molto puntuale e severo. Ma il compito di un ente gestore di un’area naturale protetta è in primo luogo salvaguardare i valori naturalistici del sito o favorire il turismo nautico?».

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