Sono state individuate tracce dei due escursionisti dispersi in alta Val Formazza, in Piemonte, dopo la frana caduta ieri intorno alle 17 nella zona sotto il rifugio Città di Busto. I cani che sono al lavoro con i soccorritori hanno segnalato di avere individuato qualcosa. I tecnici del soccorso li hanno visti con il binocolo e sono in attesa che un drone sorvoli il punto specifico per avere un riscontro preciso di che cosa gli animali abbiano individuato. Se si tratterà dei corpi dei dispersi, resta da capire se saranno di facile e veloce estrazione, visto che la montagna continua a scaricare terra e pietre.
L’area interessata dalla frana, stando alle prime informazioni disponibili, sarebbe al di sotto del rifugio Città di Busto, che si trova a 2.480 metri di altitudine, nel comune di Formazza. Il rifugio è attualmente chiuso per la stagione invernale. Sono intervenuti subito gli uomini dei vigili del fuoco, del soccorso alpino e della guardia di finanza. A dare l’allarme subito dopo la frana è stato un escursionista. L’uomo aveva visto tre persone alle sue spalle, sulla montagna. Quando poi ha sentito il rumore della frana si è girato e non è più riuscito a vederle. La zona è quella del Piano dei camosci, appena sotto il rifugio, che è chiuso.
“La zona interessata, a circa 2.400 metri di altitudine, è raggiungibile soltanto a piedi, in circa due ore e mezzo di cammino coprendo un dislivello di circa 500-600 metri rispetto a dove si lascia l’automobile, oppure in elicottero” ha spiegato all’ANSA la sindaca di Formazza (Verbano-Cusio-Ossola), Bruna Papa. “La zona è disabitata e il rifugio è già chiuso – ha aggiunto Papa -. Dal paese non si vede assolutamente nulla”.
Il soccorso alpino: ‘Ricerche difficli, proseguono i distacchi’
“Lo scenario è ancora instabile, nel senso che proseguono dei distacchi” dalla zona della Val Formazza interessata oggi da una frana, “e questo rende le operazioni di soccorso più complesse”. A comunicarlo è il Soccorso alpino, che spiega di non avere ancora al momento “informazioni accurate, come ad esempio il numero di escursionisti coinvolti”. Sul posto sono già giunte le prime squadre del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico e sono in partenza anche unità cinofile del soccorso alpino.
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