Tra i relatori Marco Mugnaini che ha parlato dell’organizzazione nella Toscana, regione dalla quale proviene, dove sono stati istituiti centri specializzati per pazienti con infezioni osteoarticolari in cui lavora un’equipe multimediale, fondamentale per interventi più efficaci, grazie a diagnosi tempestive. Un sistema che necessita di importanti sostegni economici iniziali, ma che si ripercote positivamente sia sui pazienti, ai quali si evitano esami inutili, lunghe degenze e dolorosi percorsi, ma anche sulla riduzione dell’attività delle sale operatorie. A Sassari l’Aou ha attivato un laboratorio con un gruppo di lavoro costituito da Antonello Caddeo, Francesco Pisanu e Davide Turrilli in cui, dal gennaio di quest’anno, vengono trattate le infezioni osteoarticolari.
Dei costi sugli interventi di revisione ha parlato Franco Cudoni: «Negli Usa si registrano 80.000 interventi all’anno e la somma per ogni operazione varia dai 100 mila ai 300 mila dollari. Intervenire successivamente ad un’operazione che ha dato origine a un’infezione costa, mediamente, quasi 3 volte in più, rispetto ad un primo intervento. Molti i fattori che danno origine alle infezioni, ma la tempestività, una corretta diagnosi, e la prevenzione riducono i rischi. In America si spendono 11 miliardi per la medicina difensiva e il consenso firmato del paziente non è più sufficiente per tutelare il medico, ora si è introdotto quello filmato». E sulla prevenzione ha incentrato il suo intervento l’infettivologo Riccardo Are: «la resistenza batterica sempre più diffusa nelle strutture ospedaliere necessita di interventi legati all’adozione di misure antibiotiche mirate per dosaggio, concentrazione e durata». Sette i crediti formativi assegnati ai 100 partecipanti che hanno assistito all’intensa giornata di studio conclusa a tarda serata e coordinata dal responsabile scientifico Davide Turilli.
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