«Il numero dei pediatri in servizio nel corso dei mesi si è ridotto notevolmente ed oggi potrebbe addirittura non consentire la prosecuzione dell’attività. Degli otto pediatri originariamente in organico ne sono rimasti in servizio soltanto quattro, e da dicembre saranno tre. A fronte di due recenti casi di pensionamento non si è provveduto a reclutare nuovi specialisti e a farlo con tempistiche congrue ad evitare simili criticità che si potevano prevedere. Così, ancora una volta, le uniche vittime degli eventi sono i pazienti» dice la Pentastellata che si domanda quali azioni abbia messo in campo l’Assessorato alla Sanità per risolvere le problematiche legate alla carenza di pediatri sul territorio.
«L’emorragia di medici prosegue inesorabilmente. I nostri ospedali si stanno svuotando perché i turni di lavoro sono diventati massacranti e le condizioni sono ormai proibitive per i professionisti, talvolta costretti a lavorare in condizioni disumane. Di fronte a questo quadro catastrofico, quali sono gli incentivi destinati ai medici per far sì che non abbandonino i presidi ospedalieri territoriali? Non esistono rassicurazioni, né dichiarazioni sulla stampa, che possano modificare la triste realtà. La sanità pubblica della Sardegna perde pezzi ogni giorno, e a denunciarlo sono i malati con le loro testimonianze, le loro voci che raccontano una vita di sofferenze e di battaglie per i loro diritti»” conclude Desirè Manca.
Foto d’archivio
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