E’ facile intuire come possa essere fondamentale, anche nel rapporto coi vettori, avere in casa chi gestisce gli aeroporti di Milano Linate e Malpensa (con Sea), Napoli (con Gesac), Torino (con con Sagat), Trieste (con Afvg) e Bologna (con Aeroporti di Bologna), oltre Alghero (con Sogeaal) e Olbia (con Geasar), in cui sono transitati complessivamente in un anno fino a 65 milioni di passeggeri.
«Serve incontrarsi, vedere le carte, sancire i patti, nell’interesse dei sardi. Ma il privato faccia il privato e il pubblico faccia il pubblico. La bontà dell’iniziativa è misurabile: si pone obiettivi quantitativi di traffico passeggeri ambiziosi, che dovranno però essere distribuiti con equità tra i due scali di Olbia e Alghero. E vanno perseguiti nel breve e nel medio termine. Gli investimenti annunciati sui due scali possono rientrare in quella ricerca di qualità e attrattività che può far bene soprattutto ad Alghero, anche in ottica di una espansione della parte commerciale dello scalo e di crescita dei ricavi e degli utili no aviation. La solidità del network aggiungerà capacità contrattuale nei rapporti con i vettori. E la Regione deve mettere regole. Accanto al privato, per un bene pubblico» chiude Mario Bruno.
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